2° tappa – Thimphu (Bhutan)
Fuggito dalla canicola di Delhi, mi sono recato all’aeroporto dove speravo di poter assaggiare qualcosa di “indiano” per pranzo…ma ho scoperto che agli indiani piace mangiare all’americana (Mc Donald’s, ecc. ecc.) cos’ mi sono fatto un piatto di pollo in umido che sapeva solo di pepe. Poi, finalmente la partenza per l’agognata meta: il Bhutan!!
Già l’aereo era una figata, col drago dipinto ovunque, e che hostess, tutte in costume tradizionale!! Posto rigorosamente “finestrino” per ammirare l’Himalaya e…via!! L’areeo era pieno di taiwanesi che sono veramente simpatici, anche se hanno conservato la “curiosa” abitudine di ruttare rumorosamente quando mangiano bene…altro che drago tonante, ahahah!!
Purtroppo le nuvole hanno impedito la vista della catena montuosa, solo all’atterraggio si sono aperte e uno spettacolo mozzafiato è apparso ai miei occhi!! Una pista incassata in una valle strettissima, sembrava che le ali dell’aereo toccassero le pareti a strapiombo, bellissimo!!
Atterrati, mi aspettavo un’estenuante attesa all’immigrazione, invece…in un batter d’occhio ero fuori, mezz’ora prima dell’appuntamento con Louisa. Vedendomi solo, tutte le persone presenti, vestite coi loro costumi tradizionali, mi si sono fatte intorno per aiutarmi, entusiasmante davvero!! Poi è arrivata Louisa, una gallese sposata con un bhutanese che mi accolto parlandomi italiano e scusandosi per il ritardo (che non c’era perchè l’aereo era atterrato in anticipo). E subito via, sulle tortuose strade del paese verso Thimphu, la capitale, distante un’ora d’auto.
Immaginatevi una Svizzera d’alta montagna, verdissima, con montagne scoscese e ricoperte da foreste fittissime, con mucche ovunque, sui prati, sul ciglio della strada, ma soprattutto in mezzo alla strada, paesini in stile tradizionale, bandiere della preghiera ovunque, case isolate decorate con falli enormi che qui portano molta fortuna: questo è il primo colpo d’occhio sul Paese del Drago!
Poi abbiamo incontrato Maddalena Fortunato, presidente dell’Associazione “Amici del Bhutan” e il suo gruppo d’italiani coi quali farò il viaggio.
Ma la vera, grande sorpresa, oserei dire il benvenuto del Bhutan è stata la traversata su di un ponte “tibetano” in maglie di ferro, sospeso sul Paro Chuu (fiume): l’attraversarlo, tutto solo, è stato così emozionante che rimarrà scolpito nei miei ricordi: andrenalina pura.
Infine siamo arrivati nella capitale, Thimpu: una sorta di Andorra la Vella himalayana, modernissima, pur conservando per legge l’architettura tradizionale. Il grande “Memorial Chorten” fatto costruire dalla Regina Madre, ci ha accolto, poi il benvenuto in hotel, con una camera bellissima al 3° piano senza ascensore, ma questo è per allenarmi per poter visitare il Monastero “Nido della Tigre” nei prossimi giorni!!
“TASHI DELEK” Benvenuti nel Regno della Felicità, come recitano i cartelloni sulle vie di Thimphu!!
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