1° tappa – India (New Delhi)
Ed eccomi qua, nel cuore dell’India, attendendo il volo per il Bhutan! Devo dire che sono state più pesanti le ore perse in aeroporto che quelle di volo.
L’idea che avevo dell’India sono quelle mutuate dai libri di Salgari, di cui sono grande estimatore: ma la realtà? Quello che mi ha colpito appena sceso dall’aereo all’aeroporto Indira Ghandi, è stato un forte odore/profumo di cibo speziato, di seguito la marea di gente che attendeva il controllo dei passaporti e poi l’immensita della sala consegna bagagli.
Appena uscito, sono stato letteralmente messo KO da un caldo umido insopportabile, quasi rimpiangevo il clima “mite” che avevo lasciato in Patria!! E poi il traffico: caotico, disordinato, una cacofonia di clacson, suoni, urla da girone dantesco, per non parlare poi dell’inglese cantilenante, dolciastro, incomprensibile: uno shock insomma, per uno che era partito per incontrare la pace celestiale del Regno del Drago Tonante!! Poi l’oasi dell’hotel Radisson Blue, vero gioiello nel nulla. Camera bellissima, climatizzazione “artica” e sonno che tardava ad arrivare.
E ora, dopo una buona colazione, sono qui che attendo di ritornare in aeroporto, senza prima aver cercato di fare un giro fuori…appena uscito non ho visto più nulla, tutto appannato dallo sbalzo termico, nessun tipo di marciapiede, un serpentone unico di auto, bus, motorette, biciclette, tutte strombazzanti, fango ovunque…sì, ho rinunciato e forse passerò più tempo in aeroporto, in attesa di quei due giorni che trascorrerò alla scoperta della capitale indiana: che Dio me la mandi buona!!
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