Home » I 10 laghi più romantici del Trentino-Alto Adige
Il Trentino Alto-Adige è un paradiso naturalistico e una tappa imperdibile per gli amanti del turismo lacustre. I suoi numerosissimi specchi d’acqua, di varia dimensione e a diversa altitudine, sono dei gioielli incastonati fra valli, montagne ed altipiani.
Un quadro ad acquerello verde e blu, uno specchio d’acqua di un azzurro intenso tra il silenzio delle malghe e l’abbraccio rassicurante dei monti. I laghi del Trentino Alto-Adige emanano una bellezza rara da respirare sdraiati al sole su un prato, a contatto con una natura superba e primitiva. In questo articolo cercheremo di trasportarvi in questi panorami paradisiaci, tra i 10 laghi più romantici del Trentino-Alto Adige.
La freschezza dell’acqua, la pace della montagna. Esplorare i laghi del Trentino Alto-Adige significa abbracciare la natura, ascoltarne il ritmo ed assaporarne il profumo.
La diversità lacustre è infinita, come lo sono anche le sfumature di colori. Molto particolare è la loro distribuzione altimetrica. I laghi di grandi dimensioni si trovano nei fondovalle (ad esempio quelli di Garda e Caldonazzo), mentre la maggior parte dei bacini si trovano salendo di quota. Interessante la peculiarità che contraddistingue la parte trentina: da 1200 fino a 1500 metri non si incontra nessun lago.
Gran parte dei laghi possono vantare un’impressionante limpidezza delle loro acque ed una pescosità molto abbondante.
Come nel resto della catena alpina, gran parte dei laghi della regione sono di origine glaciale, ossia derivati dall’avanzamento e successivo ritiro dei ghiacciai. Il movimento delle masse di ghiaccio sui fondovalle alpini, ha determinato nel tempo un’erosione tipica e caratteristica. Durante le ere glaciali che si sono succedute nella storia (geologica) recente delle Alpi, i versanti delle montagne sono stati erosi dall’attrito tra il ghiaccio in movimento e le rocce sottostanti. Questo ha causato il modellamento dell’intero profilo morfologico delle vallate. Conche, sbarramenti vallivi, morene glaciali: l’eredità post glaciale ha gettato le basi per la creazione di un gran numero di bacini lacustri di origine naturale.
Nei fondovalle, a bassa quota, troviamo i laghi più antichi, profondi e di grandi dimensioni. Sono i punti più lontani raggiunti dai ghiacci durante la loro avanzata.
I laghi di alta quota, invece, hanno la morfologia tipica a “circo”. Sono legati spesso alla testata dei ghiacciai, l’ultimo avamposto prima del totale scioglimento. Essi hanno una prevalente alimentazione di acque superficiali lievi, tranquille, prive di contenuti solidi. Il che ne determina la limpidezza.
Dall’incantevole lago di Braies al lago rosso di Tovel, da quello di Dobbiaco a Lavarone, ecco quelli che secondo noi sono i più affascinanti e suggestivi.
Reso famoso dalla fiction “Un passo dal cielo“, il Lago di Braies attira ormai ogni anno milioni di viaggiatori da tutto il mondo.
Situato a 1.496 metri di altitudine, all’interno del Parco Naturale Fanes Senes Braies in Alto Adige, è uno smeraldo incastonato tra la cime delle Dolomiti. Uno dei luoghi della Val Pusteria che rimangono ben impressi nella mente. Acque dalle sfumature verdi-turchesi, barchette di legno che sembrano quasi sospese sull’acqua, foreste di abeti e montagne maestose.
La crescente popolarità di questo lago ha costretto l’amministrazione locale a tutelarne i tesori naturalistici. Attualmente, infatti, l’accesso è consentito a numero chiuso. È possibile prenotare e pagare il parcheggio o la navetta turistica online, collegandosi al sito braies.bz.
Una volta raggiunto il Lago di Braies, è difficile rimanere immuni al suo fascino. Le acque sfumano dallo smeraldo intenso all’azzurro, a seconda dei bagliori del sole. Accessibile in ogni stagione, consigliamo l’autunno come periodo più adatto. I colori del foliage, i vapori delle nebbie e le rive sgombre dalla folla rendono l’atmosfera pura poesia.
Un piccolo lago alpino situato a Sud di Dobbiaco, all’entrata dell’imponente Val di Landro a 1.259 m. Più precisamente al confine tra il Parco Naturale Tre Cime ed il Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies. L’acqua cristallina dai riflessi verdi e blu rispecchia le cime rocciose della Croda dei Baranci e della Cima Nove.
E’ abbastanza grande, 600 m di lunghezza e 400 m di larghezza circa, ma non molto profondo (massimo 3,5 metri).
Equilibrato ed armonioso, è uno dei laghi dell’Alto Adige più suggestivi. Si è formato da numerose frane staccatesi dalle pareti sovrastanti la sponda occidentale.
Avvolto da scure foreste e dalle maestose cime dolomitiche, questo splendido gioiello naturale rappresenta uno degli ultimi esempi di marcita, una zona umida, che esistono ancora nella regione alpina. Parte del lago, inoltre, è zona protetta dove nidificano rari uccelli acquatici: un paradiso per i birdwatchers.
Un luogo idilliaco perfetto in ogni stagione. Escursioni a piedi e piacevoli giri in barca d’estate, curling sul ghiaccio e sci di fondo di inverno.
Curiosità: anche questo lago è stato utilizzato come location per la nota serie TV “A un passo dal Cielo”.
In prossimità del Lago di Dobbiaco troviamo anche quello di Landro, all’interno dell’omonima valle. Anch’esso si trova al margine dei due parchi naturali Dolomiti di Sesto e Fanes-Senes-Braies ad un altitudine di circa 1400 m.
E’ uno dei tre più grandi laghi naturali dell’Alta Pusteria ed affascina per i suoi colori romantici e per la sua posizione invidiabile. Le abbaglianti acque turchesi e trasparenti riflettono le imponenti montagne che ne fanno da cornice, in particolare lo spettacolare Gruppo del Cristallo.
Durante la stagione estiva le sue acque sono più calde rispetto a molti suoi colleghi, l’ideale per un tuffo rinfrescante (la profondità è bassa). In alternativa è anche possibile arrampicare sulla bella parete rocciosa presente nelle vicinanze. Adatto per escursionisti e famiglie, si presenta come un piccolo angolo di pace dove godere dell’abbraccio di un ambiente da sogno.
Il poeta Antonio Fogazzaro fu sconvolto dalla bellezza del lago e lo definì come “gemma purissima in superbo scrigno”. Un meraviglioso lapislazzulo incastonato tra le Dolomiti del Brenta, a circa 40 Km da Trento. Un’immagine da cartolina per un contesto naturale considerato un esempio di gestione e tutela del territorio.
Si tratta di un lago alpino di origine naturale formatosi circa 4.000 anni fa a seguito di un’imponente frana. Nel 2019 è stato proclamato lago più bello e più pulito d’Italia da Legambiente e il Touring Club Italiano per la qualità dell’acqua, della spiaggia, dei servizi e della sicurezza.
Uno scrigno adatto a tutti. Le famiglie potranno trovare un vero e proprio lido, con spiagge e aree attrezzate per la balneazione. Gli sportivi avranno di fronte un paradiso per numerose attività adatte a tutte le stagioni.
Il Lago di Molveno è l’habitat ideale del Salmerino Alpino, pesce pregiato che vive solo in acque profonde, fresche e pulite. Le caratteristiche del lago di Molveno ne fanno quindi un luogo perfetto, da destinazione prediletta per gli amanti della pesca. Profondo sino a 124 metri, il lago di Molveno è il lago più profondo del Trentino, interamente appartenente al suo territorio. La lunghezza massima di 4,4 km e la larghezza di 1,5 km lo rendono il più grande lago alpino naturale situato al di sopra degli 800 m s.l.m.
Uno dei luoghi icona dell’Alto Adige. Un luogo unico, una meta ricca di storia, leggende e meraviglie della natura. Fanno da cornice le montagne della Vallelunga, una delle valli più selvagge e incontaminate dell’arco alpino.
Si tratta di un lago alpino artificiale situato a 1.498 m s.l.m. E’ il più grande dell’Alto Adige, lungo 6,6 chilometri e largo uno.
Viene riconosciuto soprattutto per il campanile sommerso nel mezzo del lago. La costruzione spicca solitaria poco lontana dalle rive, nello specchio d’acqua chiara del lago di Resia. Uno scenario insolito e a tratti malinconico.
La storia di questo campanile risale alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Fino al 1950 si trovavano tre laghi naturali presso il Passo di Resia: il Lago di Resia, il Lago di Curon ed il Lago di San Valentino alla Muta. La creazione di una grande diga (1947-1949) unificò i primi due laghi e sommerse il paese di Curon Venosta e gran parte di Resia. Dei vecchi abitati ora non resta che il ricordo triste degli anziani, che dovettero evacuare, e il campanile (del 1357) che svetta sopra le acque.
In inverno, quando il lago gela, il campanile è raggiungibile a piedi. Una leggenda racconta che in alcune giornate d’inverno si sentirebbero ancora suonare le campane, rimosse invece dal campanile il 18 luglio 1950 (prima della formazione del lago).
Il lago è un luogo fantastico che permette di fare splendide passeggiate, dedicarsi al Nordic Walking o alla corsa. Le ideali condizioni del vento rendono il lago, inoltre, un vero paradiso per i praticanti del kitesurf.
Curiosità: è diventato il set della nuova serie Netflix Curon, una trama drammatica con sfumature horror soprannaturali. Tutt’altro rispetto all’atmosfera fiabesca che circonda questo splendido lago.
È tra i laghi alpini indubbiamente più belli e più rinomati dell’Alto Adige, situato nell’omonima valle. Circondato da prati, boschi e dalle cime del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, è il terzo lago più grande dell’Alto-Adige.
Un vero gioiello della natura situato a 1.642 m s.l.m. Sullo sfondo, vette che superano i 3000 metri, cime che si stagliano tra le nuvole, immerso tra il verde intenso di foreste e prati.
Le acque color verde smeraldo attirano sulle sue rive grandi e piccoli visitatori, che giungono fin qui soprattutto alla ricerca di pace e tranquillità.
Secondo la leggenda, il lago ebbe origine in seguito alla maledizione di un mendicante. Quest’ultimo venne cacciato dalle case dei contadini che centinaia di anni fa abitavano ove ora sorge il lago. Il mendicante predisse allora ai contadini la nascita di una sorgente che avrebbe sommerso tutte le costruzioni. I contadini lo derisero, ma il giorno successivo al posto del loro villaggio c’era soltanto acqua.
Il lago di Tovel è un lago alpino situato nella val di Tovel, in Val di Non, a un’altitudine di 1178 m s.l.m. all’interno del Parco Naturale Adamello-Brenta.
Il lago di Tovel è caratterizzato dalle sue tonalità di colore blu e verde, ma la sua fama internazionale è dovuta ad un altro colore: il rosso!
Infatti nel periodo estivo le sue acque si tingevano di rosso. Un fenomeno naturale unico al mondo causato dalla fioritura di un’alga unicellulare, la Tovellia sanguinea. In caso di giuste condizioni metereologi che (bassa piovosità estiva, venti favorevoli), l’alga regalava il suo meraviglioso spettacolo. Dal 1964 questo fenomeno, mai stato del tutto chiarito, non esiste più. Non si è mai capito quali siano state le motivazioni del mancato arrossamento.
Si attribuisce gran parte della colpa all’azione umana (svasamenti, pesticidi, inquinanti) ma non è stata definita una causa certa. L’alga è ancora presente nelle sue acque ma la sua concentrazione non è più sufficiente a tingere le acque.
Il periodo più bello per visitarlo rimane l’autunno. Tra settembre e novembre il foliage è davvero spettacolare. Le foglie dai mille colori si riflettono sullo specchio del lago creando un’atmosfera romantica e suggestiva.
Ci spostiamo un po’ più in basso, più precisamente a quota 570 m s.l.m. alle pendici del Monte Misone, a pochi passi dal Lago di Garda.
Qui il tempo sembra essersi fermato tanto che per raggiungerlo occorre percorrere una scalinata medioevale. Nessun collegamento stradale dai paesi vicini arriva direttamente sulla costa. La navigazione a motore è vietata. Attorno al lago non vi sono costruzioni e il paesaggio è caratterizzato da un fitto bosco. Ecco perché le sue acque sono così limpide e pure, tanto da definirlo il più pulito specchio d’acqua dolce d’Italia. Un diamante turchese incastonato nel verde dei boschi.
Questo lago è una vera e propria oasi di quiete e grazie alle acque limpidissime e le temperature estremamente gradevoli è anche ideale per la balneazione.
Molto famoso è l’isolotto che si innalza sulle acque durante la stagione estiva. Questo scoglio è chiamato Isola dell’ottantasei, anno della sua scoperta dai ragazzi della vicina Ville del Monte. Compare durante la stagione secca e scompare durante l’inverno, quando le acque possono innalzarsi per oltre 15 metri. Sulla sua sommità è riportata una targa che dice: “Quando mi vedrete, piangerete” perché solo nei casi di massima siccità riaffiora e questo vuol dire calamità per i campi coltivati nella zona.
Il rischio di prosciugamento è molto alto per questo lago. Basta pensare che in alcuni momenti l’isola è persino raggiungibile a piedi!
Un lago dal fascino senza tempo, dove le spiagge, i prati e i boschi circostanti lo rendono una meta ideale per il relax e per gli sportivi. E’ situato a quasi 1100 metri sul livello del mare in Alpe Cimbra.
Uno dei laghi più antichi del Trentino, noto soprattutto per essere stato un luogo di soggiorno di Sigmund Freud. Agli inizi del ‘900, il famoso psicanalista amava raccogliersi in meditazione sulle rive di questo piccolo lago di origine carsica.
A consolidare la sua lunga storia ritroviamo anche il suo passato nobile. Attorno alle sue rive e nei suoi alberghi, si è data appuntamento nel corso della Belle Époque l’aristocrazia viennese.
Il lago di Lavarone è balneabile con ottime spiagge attrezzate, tanto da essere stato premiato con la Bandiera Blu nel 2020.
Photo by Visit Trentino https://www.visittrentino.info/it/guida/natura/laghi/laghetto-welsperg_md_2307
Concludiamo la nostra lista dei laghi più romantici del Trentino Alto-Adige con il Laghetto Welsperg. E’ uno dei simboli della Val Canali, all’interno del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
E’ incastonato in una posizione che gli dona una bellezza unica. Nelle acque del piccolo lago d’acqua, infatti, si riflette lo stupendo scenario dei boschi e delle Pale di San Martino. Le sue acque sembrano quasi uno specchio, l’immagine delle cime del Cimerlo, del Sass Maor e cima Canali è spettacolare.
Il lago non è un bacino naturale: lo vollero i signori Welsperg per l’allevamento delle trote e per abbellire i dintorni della villa costruita nell’Ottocento come residenza di caccia.
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