Home » Cataratas del Iguazú, una delle 7 meraviglie naturali
Si dice che quando Eleanor Roosevelt vide per la prima volta le cascate di Iguazú (o Iguaçu) esclamò: “Make the Niagara look like a leaky faucet!” (fanno sembrare le cascate del Niagara un rubinetto che perde).
Selezionata come una delle Sette Meraviglie Naturali del Mondo, queste cascate danno vita a un meraviglioso paesaggio capace di lasciare di stucco qualsiasi visitatore grazie alla loro potenza e bellezza selvaggia. Qui i fiumi Iguazù e Paranà confluiscono in una profonda spaccatura della terra e formano ben 2,7 chilometri di cascate, con una portata d’acqua di 1,9 milioni di metri cubi al secondo, la più grande portata d’acqua al mondo.
Per i nativi, il fragore potente dell’acqua è un suono sacro che niente può eguagliare.
Il sistema consiste di 275 cascate, con altezze fino a 70 metri, lungo 4 chilometri del fiume Iguazú. La Garganta del Diablo (“Gola del diavolo”) (lato argentino), una gola a forma di U profonda 150 metri e lunga 700 metri, è la più imponente, e segna il confine tra Argentina e Brasile. La maggioranza delle cascate è nel territorio argentino, ma dal lato brasiliano (600 metri) si ottiene una visione più panoramica della Garganta del Diablo.
Le cascate sono condivise dal Parco nazionale dell’Iguazú (Argentina) e dal Parco nazionale dell’Iguaçu (Brasile). Questi parchi sono stati designati dall’UNESCO patrimonio dell’umanità nel 1984 e 1986 rispettivamente.
Le Cascate dell’Iguazú erano in origine il luogo in cui gli indigeni guaraní seppellivano i loro morti. Sono stati proprio loro ad attribuire l’attuale nome alle cascate. Il nome Iguazú viene dalle parole guaraní y (acque) e guasu (grandi).
Sulla nascita delle cascate di Iguazu aleggia una leggenda. Si narra, infatti, che il fiume Iguazu fosse abitato da un serpente terrificante di nome M’Boi a cui gli indigeni guaranì dovessero donare in sacrificio una volta all’anno una fanciulla. Per tantissimo tempo, il serpente ebbe sempre la sua giovane donna fino a quando non giunse il turno della bella Niapi, di cui era profondamente innamorato il cacicco Taroba.
Questi tentò invano di persuadere gli anziani della tribù a non sacrificare l’amata. Per questo decise, poi, di rapirla durante la notte del sacrificio. La caricò su una canoa e tentò di fuggire seguendo il corso del fiume.
Il serpente M’Boi considerò il gesto dei due innamorati come un vero oltraggio. Con un colpo di coda, per questo, divise il corso d’acqua in due: una parte dell’Iguazu si inabissò, mentre l’altra si innalzò generando le cascate.
I due amanti travolti dalla potenza dell’acqua morirono, sprofondando nella gola del fiume. Temendo che l’amore tra i due potesse rimane saldo nell’aldilà, M’Boi decise di trasformare la bella Naipi in una roccia situata al centro del fiume e il giovane Taroba in una palma inclinata sull’acqua sottostante: in questo modo i giovani amanti furono destinati a contemplarsi in eterno senza potersi più sfiorare.
Come se non bastasse, il crudele serpente scavò una grotta, la Garganta del Diablo, dietro le cascate per controllare che Naipi e Taroba non si toccassero mai più.
Il lato argentino accoglie l’80% delle cascate ed è uno dei più apprezzati, infatti è consigliabile dedicargli almeno un’intera giornata di visita. Al suo interno è stata creata una vasta rete di passerelle, suddivisa in tre percorsi: il circuito superiore, quello inferiore e il circuito della Garganta del Diablo. Oltre ai tre circuiti ci sono anche due sentieri da percorrere, il sentiero verde e il sentiero macuco, completamente immersi nella giungla subtropicale. Il miglior punto di partenza per visitare il lato argentino è Puerto Iguazú, una graziosa località situata a 23 chilometi dalle cascate. Tra le attività più entusiasmanti qui troverete:
Con soltanto il 20% delle cascate nel suo territorio, la parte brasiliana propone delle viste impressionanti, come quelle del lato argentino, grazie alla natura selvaggia che avvolge le sue acque turbolenti. Il punto di partenza per scoprire il lato brasiliano è Foz do Iguaçu, località situata al confine fra Brasile, Paraguay e Argentina.
Dall’ingresso è possibile prendere il trenino ecologico che, attraversando un tratto della foresta, che porta fino alla fermata “Garganta del Diablo”. Da qui, una passerella lunga circa un chilometro conduce direttamente al balcone panoramico collocato proprio sopra la Gola del Diavolo, la cascata più spettacolare ed imponente di tutte.
Da questo lato, invece, le attività che vi aspettano sono le seguenti:
Le Cascate di Iguazu sono situate in un ambiente con un clima sub-tropicale umido e sono visitabili tutto l’anno. Tuttavia bisogna tenere in considerazione che, come in tutte le altre zone con questa tipologia di clima, vi sono due grandi stagioni (invertite rispetto alle nostre):
Inoltre, se decidete di far visita alle cascate ecco alcune cose che non potrete assolutamente dimenticare di portare con voi:
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