Home » La grotta dei cristalli giganti sotto il deserto del Messico
La Grotta dei cristalli di Naica è uno dei più grandi spettacoli sotterranei del nostro pianeta, una meraviglia geologica situata nelle profondità del deserto messicano di Chihuahua, vicino al confine con gli Stati Uniti d’America.
Ciò che rende la grotta unica è la presenza di enormi cristalli prismatici, tra i più grandi cristalli mai osservati al mondo. Questi immensi cristalli sono attaccati alle pareti e al pavimento della caverna da almeno mezzo milione di anni e sono abbastanza lunghi e larghi da poterci camminare.
Naica Crystal Cave, Mexico. By Paul Williams via Flickr
Quasi vent’anni fa, i minatori di una caverna sotterranea a Chihuahua si sono imbattuti in un’incredibile scoperta. La grotta ospitava alcuni dei più grandi cristalli naturali mai trovati. A una profondità di 300 metri sotto terra, la Giant Crystal Cave – o Cueva de los Cristales – è un’incredibile spettacolo della natura. È un sito unico al mondo diventato luogo di interesse per ricercatori, geologi, mineralogisti e appassionati.
Situato sotto la miniera di Naica, la grotta custodisce cristalli talmente grandi da far sembrare gli uomini che entrano minuscoli. Questi cristalli, composti di selenite e gesso, misurano fino a 12 metri di lunghezza, e si trovano in un ambiente ostile alla vita dell’uomo. Senza una protezione adeguata, si potrebbe sopravvivere all’interno solo per circa 10 minuti! La temperatura, infatti, è di circa 60 C° mentre l’umidità arriva oltre il 90%. Oltre alle difficoltà tecniche appena viste, la miniera oggi è chiusa perché è considerata un sito a rischio. I cristalli hanno infatti una struttura chimicamente molto fragile che, se esposta all’aria e alla CO2, potrebbe indebolirsi ulteriormente.
Il sito era inizialmente conosciuto per i depositi di argento, zinco e piombo, su cui è stata costruita una miniera, la Miniera di Naica. Ben presto, però, alcune scoperte l’hanno portata a diventare uno dei siti mineralogici più conosciuti al mondo. In prossimità della miniera, infatti, il sottosuolo è diviso in più cavità che nascondono una serie di depositi di gesso.
Il primo ritrovamento risale al 1910 quando venne aperta la “Grotta delle Spade“, (Cueva de las Espadas), che si trova a circa 120 m di profondità e ospita cristalli di selenite lunghi più di 2 m. Gli scavi continuarono più in profondità finché nel 2000 venne scoperta una seconda camera di dimensioni maggiori chiamata “Grotta dei Cristalli” (Cueva do los Cristales). Situata a circa 300 m di profondità, contiene cristalli di selenite ancora più grandi. Per preservarne le bellezze contenute al loro interno, l’accesso venne limitato ad una equipe di ricercatori nominata per condurre alcune analisi geologiche, mineralogiche e biologiche (per verificare la presenza di forme di vita).
La formazione dei cristalli di gesso è probabilmente iniziata 26 milioni di anni fa quando l’attività idrotermale all’interno della montagna Naica ha dato vita a cavità riempite da anidrite, un minerale stabile al di sopra dei 58°C. A seguito del raffreddamento della sottostante camera magmatica, la temperatura del sottosuolo è calata al di sotto dei 58°C e l’acqua presente nelle grotte è stata in grado di dissolvere l’anidrite, arricchendosi di ioni solfato e calcio. In un periodo durato milioni di anni, solfato e calcio si sono depositati originando quegli enormi cristalli di selenite che possiamo ammirare oggi.
La grandezza dei minerali è legata ad una temperatura costante durante la loro formazione: la mancanza di sbalzi termici ha favorito una crescita estremamente abbondante. Al contrario, se la temperatura fosse calata rapidamente, si sarebbero formati cristalli più piccoli. Visto che le temperature tendono ad aumentare con la profondità, non è da escludere la presenza di altre grotte nascoste e ancor più profonde con cristalli ancor più grandi di quelli rinvenuti finora.
La grotta sarebbe naturalmente allagata, ma l’azienda mineraria ha pompato acqua fuori dalla caverna, consentendo agli scienziati di documentare e studiare queste gigantesche formazioni minerali. Tuttavia l’assenza di acqua e la presenza di aria portano ad un progressivo deterioramento dei cristalli. Questo spettacolo quindi non è destinato a durare per sempre anche perché è previsto che terminati gli studi la caverna sarà nuovamente inondata.
Foto di copertina: Alexander Van Driessche [ CC BY 3.0 ], via Wikimedia Commons
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