Non è detto che per sognare si debba tenere gli occhi chiusi. Anzi! Alcuni luoghi tra i più spettacolari al mondo devono essere ammirati a occhi ben aperti.
Scogliere altissime, belvedere mozzafiato, punte estreme, mete raggiungibili nei modi più disparati ma che, una volta lì, regalano esperienze ineguagliabili.
Sulla punta più a sud dell’Australia, dove l’Oceano Indiano si incontra con quello che gli australiani chiamano Oceano del Sud, il faro di Cape Leeuwin è il riferimento per una delle rotte marittime più trafficate e più pericolose del mondo. D’estate si gode di un panorama mozzafiato, mentre d’inverno si sente tutta la forza degli oceani che si infrangono contro gli scogli.
Cape Leeuwin è noto per il suo parco nazionale con diverse piante e uccelli, ma i visitatori apprezzano anche la storia di questa remota penisola e uno dei più alti fari dell’Australia.
Una destinazione remota che regala una scarica di adrenalina è Hoy, la seconda isola per grandezza dell’arcipelago delle 72 Isole Orcadi. Situata a nord della Scozia, venne battezzata dai Vichingi Hoy, “isola alta”, per via delle tante colline e montagne.
L’attrazione principale dell’isola è l’Old Man of Hoy, un faraglione alto 137 metri che può essere scalato nei mesi estivi. Seguendo la stessa scogliera troviamo St John’s Head, la più alta scogliera verticale della Gran Bretagna, alta 351m. A causa delle imponenti mareggiate, raggiungere la base è piuttosto impegnativo. Il momento migliore per vedere la scogliera è durante una serata estiva, quando il tramonto si trasforma in un rosso ardente.
La maggioranza dei 400 residenti totali vive nel sud dell’isola, quindi dirigetevi verso nord per avere come unica compagnia la numerosa e diversificata fauna ornitologica.
Se questo parco è situato nella parte più remota dell’isola di Molokai c’è una ragione ben precisa. Più di un secolo fa, qui venivano isolati i malati di lebbra. La comunità di lebbrosi di Kalaupapa Molokai fu aperta per la prima volta nel 1866. Nel corso di più di un secolo, più di 8.000 vittime della malattia di Hansen vissero e morirono qui. La malattia fu introdotta agli hawaiani, che non avevano immunità a questo, da estranei in visita. Non c’era prevenzione o trattamento per la malattia di Hansen, quindi l’isolamento sembrava la soluzione migliore per fermare la diffusione della terribile malattia.
Oggi la colonia è un rifugio per i residenti ormai guariti che sono stati costretti a vivere tutta la loro vita in isolamento. È stata trasformata in un Parco Storico Nazionale.
Il sistema migliore per raggiungere il parco è a cavallo di un mulo guidato lungo una strada praticamente verticale lunga circa 5 kilometri. Le scogliere a picco sul mare sono le più alte del mondo e si tuffano per oltre mille metri nell’Oceano Pacifico. Nel XIX secolo, le scogliere sono servite come barriera naturale per una colonia di lebbrosi. Sono ammessi solo 18 muli al giorno!
La regione più remota dell’Islanda, Westfjords, ospita le vaste scogliere con la più grande colonia del mondo di gazze marine.
Nel punto più occidentale d’Europa le scogliere di Látrabjarg, 450 metri di altezza e 14 km di lunghezza, consentono ai visitatori un’incredibile vista sulle bianche e nebbiose spiagge di sabbia e sul ghiacciaio di Snæfellsjökull.
Queste spettacolari scogliere nei mesi estivi sono popolate da uccelli marini che vi nidificano a migliaia, rendendole un posto particolarmente affascinante anche per chi non ama il birdwatching. Qui da giugno ad agosto nidificano e si riproducono incredibili quantità di pulcinella di mare, gazze marine, urie, cormorani, fulmari e gabbiani tridattili. I pulcinella di mare sono estremamente abituati alla presenza umana e spesso si lasciano fotografare da una distanza minima. Nelle giornate serene si vedono anche le foche che si crogiolano al sole sugli scogli intorno al faro.
Stanco della vita di corte viennese e innamorato del paesaggio intorno a Son Marroig, sulla costa nord di Maiorca, l’arciduca austriaco Ludwig Salvatore (1847-1915) acquistò una proprietà con splendide vedute sulla penisola Na Foradada (“pietra forata”), che ha una voragine di quasi 20 metri proprio al centro.
Intorno ai suoi fondali una volta era possibile vedere una grande quantità di cernie, cicale di mare ed aragoste. Ancora adesso la vita marina rimane comunque rigogliosa con branchi di barracuda e dentici che volteggiano sulle secche e sui giganteschi massi adiacenti. Presenta diverse piccole grotte sommerse tra cui la più spettacolare si trova nel versante nord. È molto apprezzata per le immersioni subacquee, molto suggestiva l’immersione notturna nella grande grotta centrale che passa l’isola da parte a parte.
Per vistare la penisola Na Foradada, con un percorso di circa quattro chilometri, è necessario chiedere un permesso al locale museo.
Uscendo da Muscat e imboccando un’autostrada nuovissima che passa attraverso le montagne che circondano la città, la strada si dirige verso Est costeggiando l’oceano indiano. Mentre sulla destra si aprono una serie di Wadi spettacolari, si arriva nella cittadina di Sur, caratterizzata da costruzioni a 2 o 3 piani, tutte bianche costruite intorno a una insenatura di acqua salata e a un lago che si riempie di acqua con l’alta marea.
In generale, la città di Sur rappresenta una storica e tranquilla località marittima, che è abitata principalmente da pescatori e che dimostra di essere attraente non solo per la presenza di un clima eccezionale ed invitante, ma anche per la disponibilità di spiagge ampie ed incantevoli e di marcate e fantastiche testimonianze di carattere storico-culturale, da cui si evidenzia un intramontabile spirito cosmopolita e tipico di un insediamento commerciale.
Attualmente, Sur rivela di essere una pacata località marittima, dove poter rilassarsi in riva ad un mare limpido ed eccezionale, senza essere bruscamente assediati e disturbati da incessanti folle di turisti.
Questo belvedere, a quattro miglia da San Carlos, offre una vista impareggiabile sul Golfo della California, l’impressionante Tetakawi – una collina vulcanica che spunta dall’acqua – e le calette nascoste di Playa Piedras Pintas.
Mirador è anche una posizione unica al mondo per l’avvistamento della fauna selvatica, tra delfini, pellicani e balene.
Sagres si trova nella parte più a ovest dell’Algarve. È un paradiso naturale, amato da coloro che cercano relax, sole, ma anche le escursioni e il surf.
È una località che è riuscita a mantenersi un po’ più isolata rispetto all’invasione turistica che ha subito il resto della regione. Non è un caso che il grande Enrico il Navigatore abbia scelto questo posto per trascorrere gli ultimi anni della sua vita, guardando il mare che aveva tanto amato.
La principale attrazione turistica di Sagres è la sua Fortaleza, un forte che consiste in un’unica muraglia difensiva all’estremità sud. Per gli altri tre lati, l’area è protetta in modo naturale dalle imponenti scogliere. Il complesso comprende un percorso a piedi lungo la scogliera di circa 1,5km, un faro e una grotta dove le onde si infrangono di continuo. Non lontano da Sagres, si trova poi il punto più occidentale dell’Algarve, Cabo de Sao Vicente.
Dún Aengus è il più celebre dei tanti forti in pietra preistorici presenti sulle Isole Aran, noto arcipelago irlandese della Contea di Galway. È situato sulla più grande delle tre isole, Inis Mór, su una spettacolare scogliera di calcare a picco sull’Oceano Atlantico ad un’altezza di circa 100 metri.
Destinazione turistica apprezzata e popolare, Dún Aengus è soprattutto un importante sito archeologico: costruito durante l’Età del Bronzo e databile a ben prima del I millennio a.C., è stato spesso appellato come the most magnificent barbaric monument in Europe (“il più magnifico monumento barbarico d’Europa”).
Il nome “Dún Aengus” significa “Forte di Aengus”, con riferimento alla omonima divinità pagana pre-cristiana della mitologia irlandese.
Molti non sanno che il Sahara Occidentale ha una lunga fascia costiera (1.110 Km) sull’Oceano Atlantico, abbastanza regolare e con ambiente desertico; a poca distanza dalla costa si trovano talvolta piccole isolette sabbiose.
Tan Tan, è il punto a Sud sull’Oceano, davanti alle Canarie, dove le dune del deserto incontrano l’Oceano. Da qui si staglia la costa atlantica fino a Sidi Ifni, antica città un tempo dominata dagli spagnoli, che conserva ancora bei palazzi in stile spagnolo. Qui, si trova la bella spiaggia di Legzira, famosa per i suoi immensi archi che si gettano nell’Oceano.
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