Situata a 70 Km dalla costa africana e ad 85 Km dalla Sicilia, l’isola di Pantelleria è stata riconosciuta patrimonio Unesco nel 2014 per la pratica agricola della vite ad alberello e recentemente proclamata 24° Parco Nazionale Italiano.
Il popolo pantesco nasce come popolo agricolo e nel corso della sua storia ha saputo modellare un territorio aspro, creando i terrazzamenti che oggi caratterizzano l’isola e che hanno permesso la coltivazione dei suoi prodotti tipici e rendendo l’isola unica nel suo genere, per le sue caratteristiche rurali.
La Montagna Grande è caratterizzata da 1500 ettari di bosco composto in gran parte dal Pino Marittimo e dal Pino d’Aleppo e costituisce la parte emersa di un edificio vulcanico che si eleva di circa 2000m tipo oceanico. La Macchia Mediterranea, invece, è presente un po’ ovunque: tra gli arbusti più diffusi sono da ricordare l’erica che qui abbonda, il rosmarino, il timo e la ginestra.
Più di vent’anni di scavi archeologici hanno permesso di riportare alla luce villaggi e necropoli dell’Età del Bronzo, un’acropoli Punico Romana, un villaggio di pescatori e commercianti di epoca tardo antica presso il litorale di Scauri e altri importanti rinvenimenti subacquei presso l’area di Gadir e quella del porto di Scauri. Sono raccolti all’interno di una mostra permanente del castello di Pantelleria i reperti archeologici che riassumono questi vent’anni di scavi e dove sono esposte in via definitiva le tre teste Imperiali rinvenute presso l’acropoli punico romana.
Gli antichi sentieri una volta percorsi a dorso di mulo, oggi hanno nuova vita grazie al progetto nato dalla volontà dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia: coprono una distanza di circa 200 Km percorribili come sentieri da trekking e, di questi, 38 Km sono adatti anche per gli amanti della mountain-bike. Il modo perfetto per immergersi in questa natura incontaminata, avvolta da specie endemiche di flora e fauna, che creano contrasti di colori e profumi incredibili, il tutto circondati dal blu del mare.
L’isola di Pantelleria è un vulcano attivo che presenta fenomeni visibili di vulcanesimo secondario: una vera e propria spa a cielo aperto dove poter trascorrere del tempo immersi in vasche naturali con acque che raggiungono i 40°, purificarsi trascorrendo del tempo all’interno di una sauna naturale all’interno di una piccola grotta ricavata nella roccia oppure procedere con dei veri e propri trattamenti di bellezza utilizzando il fango naturale presente presso il Lago di Venere. Quest’ultimo, merita una vera e propria menzione a parte: si tratta infatti di un bacino di origine vulcanica dai colori incredibili, alimentato in parte da sorgenti termali che sgorgano dalle rive sabbiose. Il suo fondale è ricco di un fango prezioso per la cura del corpo. In primavera e in autunno il lago diventa un osservatorio naturale del passaggio di numerose varietà d’uccelli.
Nella contrada di Sibà, in località Benikulà, lungo il costone della montagna grande si trova una grotta naturale, la Grotta di Benikulà. E’ aperta in una grande faglia e divisa, fin dall’età antica, in due vani: quello esterno il “frigidarium”, con la vista sulla grande piana di monastero, circondato da sedili di pietra e quello interno più piccolo, in cui da una spaccatura profonda, a intermittenza, arriva vapore acqueo intorno ai 38°c. Questa emissione la rende una vera e propria sauna naturale per curare i dolori reumatici. La grotta di Sataria, invece, è conosciuta fin dall’antichità per la qualità delle sue acque termali.
Un altro punto termale di fondamentale importanza è quello del piccolo e folkloristico porticciolo di pescatori di Gadir. Qui troviamo vasche naturali di diverse dimensioni che raccolgono il calore emesso naturalmente dalle profondità marine e le vasche si distinguono per dimensioni e temperature diverse. Si tratta di un luogo affascinante e panoramico dove poter godere di trattamenti di benessere naturale anche durante il periodo invernale. Tra i luoghi di vulcanesimo secondario merita una menzione la panoramica vallata delle Favare che prende il nome dal fenomeno stesso della fuoriuscita di vapore acqueo dalla rocce vulcaniche: un vero e proprio spettacolo naturale che simbolicamente rappresenta il respiro dell’isola.
Tra i prodotti più importanti di questa terra, il passito e i capperi entrambi prodotti dalla terra vulcanica con delle caratteristiche organolettiche uniche che ne fanno senz’altro dei prodotti d’eccezione.
La fertilità tipica della terra vulcanica ha favorito, sin dall’antichità, la coltivazione della vite. Lo “zibibbo” è il vitigno predominante nell’isola che viene coltivato tenendo le piante molto basse per proteggerle dai venti. La sua uva molto dolce viene utilizzata per la produzione di un eccellente vino bianco secco e di un vino da dessert o da meditazione dal profumo e dal gusto d’uva seccata al sole, il Passito di Pantelleria. Il fascino della produzione di questo vino ha attirato parecchi estimatori e curiosi del settore, una fra tutti carole bouquet che, nella contrada rurale di serraglia, ha realizzato una cantina dove il “passito” è prodotto secondo l’antica tradizione di pantelleria.
Il cappero di pantelleria igp nasce dalla specie botanica capparis spinosa. In particolare il cappero è il suo bocciolo fiorale che viene fatto maturare sotto sale. La presenza nel terreno lavico sul quale le piante vengono coltivate di una sostanza proteica (la glucocapparina) dona al cappero un sapore più intenso e decisamente più deciso rispetto ad altre qualità di capperi.
Un’isola tutta da scoprire, ruvida fuori ma che vi saprà conquistare.
Condividi su:
Potrebbe interessarti anche
Animi nomadi al servizio di menti curiose.
Non perderti le nostre rubriche, nutriremo la tua sete di conoscenza e la tua voglia di esplorare il mondo.