Il Piemonte conta numerosi siti inseriti nella prestigiosa lista dell’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura fondata nel 1945). Una lista di 1052 posti di inestimabile valore sparsi in 165 stati, da scorrere per intraprendere un viaggio intorno alle meraviglie della Terra.
L’Italia, è la nazione che ne raccoglie di più. Con 54 siti fisici affiancati da 6 Patrimoni Orali e altri 6 beni del Registro della Memoria del Mondo.
Il Piemonte vanta ben 5 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Visitarli significa sperimentare uno straordinario viaggio nel patrimonio storico, religioso, industriale e architettonico della regione.
Il Piemonte, inoltre, ad oggi conta tre aree nel Network mondiale delle Riserve della Biosfera MAB, un Geoparco Mondiale e ben due Città Creative.
L’identificazione, la protezione, la tutela e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo rientrano tra le missioni principali dell’UNESCO.
La Convenzione sulla Protezione del Patrimonio culturale e naturale, prevede che i beni candidati possano essere iscritti come: “patrimonio culturale”, “patrimonio naturale” e misti.
Il Piemonte vanta ben 5 siti:
• Le Residenze Sabaude (1997)
• I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia (2003)
• I Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino (2011)
• I Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato (2014)
• Ivrea, Città Industriale del XX Secolo (2018)
Dal 1997 le Residenze Reali di Torino e del Piemonte sono iscritte nella Lista del Patrimonio Mondiale. Le Residenze fanno parte di un sistema noto come Corona di Delizie. Fu concepito dopo il trasferimento della capitale del ducato di Savoia da Chambéry a Torino voluto nel 1562 da Emanuele Filiberto.
La costruzione di palazzi e castelli che fossero all’altezza di una capitale europea continuò nei secoli successivi, in città e nei territori limitrofi. Raggiunse il suo culmine fra il 1600 e il 1700 con lo splendore del barocco e il passaggio da ducato a regno.
Raffinate e imponenti, le Residenze Sabaude sono fra le mete più amate sia dai piemontesi che dai turisti. E’ difficile resistere al fascino maestoso di questi luoghi sospesi fra potere e svago, cornici di avvenimenti fondamentali per la storia locale e nazionale.
Il prestigioso riconoscimento UNESCO attribuisce un eccezionale valore universale ai Sacri Monti. Sette Sacri Monti del Piemonte (Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo) e due della Lombardia (Ossuccio e Varese).
I Sacri Monti piemontesi e lombardi si differenziano da altri luoghi naturali considerati sacri. Infatti, si caratterizzano come luoghi di devozione proprio per la presenza delle cappelle erette su di essi. I 9 sacri monti costituiscono un paesaggio culturale di vasta scala. Rappresentano un fenomeno che a partire dal XV secolo e assecondando poi le esigenze della Controriforma nel XVI secolo, si ripete in varie forme fino agli inizi del XVIII secolo.
I siti archeologici palafitticoli sono in totale 111. Si trovano sparsi in Svizzera, Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia. Sono composti dai resti di insediamenti preistorici databili tra il 5000 e il 500 a.C. e si trovano sott’acqua, sulle rive di un lago, lungo i fiumi o in aree umide. In nessun altro luogo del mondo è così chiaramente documentata l’evoluzione di abitati neolitici e delle età dei Metalli.
Il sito di Viverone, sull’omonimo lago, risale all’età del Bronzo. I tanti reperti venuti alla luce dalle acque lacustri hanno contribuito alla ricostruzione di un’importante quanto misteriosa civiltà neolitica piemontese. Spostandoci di poco verso il lago Maggiore, troviamo invece il primo sito rinvenuto in Italia, quello del Parco dei Lagoni di Mercurago. Qui nel 1860 furono trovati i resti di un villaggio di palafitte insieme a monili e barche primitive dette piroghe.
La cultura vitivinicola piemontese rappresenta una tradizione e un’identità della Regione, trasmessa ed evoluta dall’antichità fino ad oggi. Le tecniche di coltivazione, le innovazioni e i saperi artigianali e tecnologici, ne fanno un riferimento su scala mondiale.
Il Sito comprende 11.000 ettari di colline ricoperte di vigneti a perdita d’occhio, borghi, casali e cantine secolari, torri e castelli d’origine medievale. I filari dei vitigni storicamente coltivati nel territorio evidenziano un paesaggio “vivente”, in cui ogni sua evoluzione avviene nel costante rispetto ed equilibrio di tradizione e innovazione.
Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, la città industriale di Ivrea si è sviluppata maggiormente nel periodo degli anni ‘30 e ‘60, sotto la direzione di Adriano Olivetti. In quel periodo l’azienda Olivetti produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. Al progetto, comprensivo di edifici della produzione, uffici, servizi e residenze, hanno contribuito alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo.
Ivrea rappresenta un esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali. Un’esperienza innovativa di produzione industriale di livello mondiale che guarda in special modo al benessere delle comunità locali.
Il Programma “L’uomo e la biosfera”, Man and the Biosphere -MAB è un programma scientifico intergovernativo avviato dall’UNESCO nel 1971. Lo scopo è quello di sostenere un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile. Il Programma mira a migliorare le relazioni tra le persone e l’ambiente in cui vivono, promuovendo approcci allo sviluppo economico che siano adeguati e sostenibili.
Il Network mondiale delle Riserve della Biosfera comprende 19 riserve in Italia.
In Piemonte:
• MAB Ticino Val Grande Verbano (2002, ampliato nel 2018)
• MAB Monviso (2013)
• MAB Collina Po (2016)
Nell’ambito del “Programma Internazionale delle Geoscienze e dei Geoparchi” lanciato nel 2015 dall’UNESCO sono stati riconosciuti i Geoparchi Mondiali UNESCO. Singole aree geografiche i cui siti e paesaggi di valore geologico internazionale vengono gestiti secondo un concetto olistico di protezione, educazione, sviluppo sostenibile. Nei Geoparchi, il cui obiettivo primario è la protezione della geodiversità, la conservazione viene combinata con lo sviluppo sostenibile e coinvolge le comunità locali.
In Piemonte:
• Geoparco Sesia Val Grande (2013)
La Rete delle Città Creative dell’UNESCO è un programma UNESCO avviato nel 2004. Lo scopo è il riconoscimento del ruolo chiave delle industrie culturali e creative nello sviluppo urbano sostenibile.
Tutte le Città Creative sono impegnate nello sviluppo e nello scambio di buone pratiche innovative per rafforzare la partecipazione alla vita culturale e per integrare la cultura nelle proprie politiche di sviluppo. In quanto tali le Città Creative contribuiscono al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
In Piemonte:
• Torino Creative City per il Design (2014)
• Alba Creative City per la Gastronomia (2017)
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