Home » 10 dolci imperdibili della pasticceria francese
La cucina francese è famosa in tutto il Mondo e la sua pasticceria incanta chiunque la provi. I francesi, infatti, adorano i dolci e sono dei veri maestri nel prepararli. La bontà delle loro creazioni è universalmente riconosciuta.
È però importante sottolineare che in Francia esistono due livelli di pasticceria. L’alta pasticceria francese è tipica delle grandi città (Parigi, Bordeaux, Tours), con accostamenti straordinari. Qui troverete negozi che sembrano delle boutique di moda, vetrine curate nel dettaglio e prezzi alle stelle. Sicuramente da provare almeno una volta nella vita, ma per chi vuole godersi la pasticceria francese senza svuotare il portafogli, ci sono delle alternative.
La fortuna della Francia è infatti che ogni piccolo paese ha una o più boulangerie con una grande offerta di prodotti di pasticceria a prezzi più contenuti, ma di qualità impeccabile. La facilità con cui potete mangiare dolci in Francia vi sorprenderà e ci sono delle patisserie in cui è decisamente difficile scegliere cosa ordinare!
Se non sapete da dove iniziare, ecco quali sono secondo noi i 10 dolci imperdibili della pasticceria francese!
Sono la base della pasticceria francese e si trovano ovunque. Devono avere una bel color rame, segno di una cottura lenta e controllata, il burro deve sentirsi appena all’assaggio. Se all’interno sono ariosi significa che hanno avuto una perfetta lievitazione e, soprattutto, devono risultare fragranti, ma senza sbriciolarsi.
E se state pensando che venendo dall’Italia il croissant sia una tappa da poter saltare, vi sbagliate di grosso. Il cornetto all’italiana è tutta un’altra cosa! Esso, infatti, è fatto con l’impasto della brioche che viene però sfogliata con l’aggiunta di burro stratificato. A questa pasta sfogliata è possibile dare moltissime forme, ma da noi anche il cornetto è una mezzaluna arrotolata. In buona sostanza, il cornetto si differenzia dal croissant, perché l’impasto contiene uova, burro e più zucchero. Mentre nel croissant per ottenere il croccante fine e duraturo sulla crosta, è eliminato quasi tutto lo zucchero nell’impasto (non come accade per quello della brioche da cui deriva il cornetto, che rimane morbido).
Il pain au chocolat è una delizia che i francesi conoscono da quando sono in fasce. La pasta è la stessa del croissant, ma all’interno sono inserite due barre di cioccolato. La combo tra pasta sfogliata burrosa e cioccolato, leggermente scaldati, è assolutamente paradisiaca!
A Bordeaux, e nel sud-ovest della Francia in generale, non è colazione senza il pain au chocolat. La leggenda narra che sia stata Maria Antonietta, da sempre conosciuta come la regina più golosa della storia, ad introdurlo in Francia. In realtà il pain au chocolat è un’invenzione piuttosto moderna, così come il croissant. Furono August Zang ed Ernest Schwarzer, due amici austriaci, ad introdurlo in Francia nel diciannovesimo secolo quando aprirono a Parigi una bakery viennese. Da quel momento in poi, il petit déjeuner non è stato più lo stesso e il pain au chocolat è diventato il “pane” ufficiale della prima colazione francese.
È talmente buono, soffice ma croccante allo stesso tempo per via del cioccolato, che è impossibile resistervi, così come è impossibile consumarlo solo durante la prima colazione. Sono ottimi anche accompagnati da una tazza di buon tè o da una spremuta d’arancia per uno spuntino pomeridiano. In Francia lo si trova dappertutto, dalle panetterie ai supermarchè.
Le chouquettes sono dei piccoli e delicati bignè di pâte à choux, che vengono guarniti con dei granelli di zucchero o da minuscole gocce di cioccolato che successivamente vengono spolverati con dello zucchero a velo.
La forma delle chouquettes ricorda quella di minuscoli cavoli, ed è proprio grazie a questa associazione che deriva il nome choux, che significa proprio cavolo.
A differenza dei classici bignè, di dimensioni più grosse e con un interno secco, le chouquettes mantengono il loro interno umido, morbido e soffice, e quando vengono mangiate regalano un’esplosione di gusto e morbidezza.
La tradizione vuole che vengano mangiate ancora tiepide, mentre si passeggia per le vie della città, pescandole da un sacchettino di carta, preferibilmente un cono di carta oleata, con le dita che restano appiccicose per lo zucchero cosparso in superficie. Le chouquettes si gustano tradizionalmente al naturale, assaporando il loro gusto divino, ma anche farcite in moltissimi modi diversi. Pertanto non sarà inusuale trovare delle chouquettes guarnite da dei fili di caramello, o di cioccolato, o qualche altro gustosissimo topping. Questi piccoli dolcetti si prestano ad essere anche riempiti con cuori deliziosi di cioccolato, crema pasticcera o addirittura con del gelato, possibilmente alla crema. Farciti in questo modo si prestano veramente bene come dessert, gustoso, semplice e di effetto.
Curiosità: vengono venuti sempre in multipli di sei!
E per rimanere in tema di pâte à choux, l’éclaire è il tipico bigné alla francese.
La storia di questo dolce inizia nel sedicesimo secolo, quando Caterina de’ Medici sposò Enrico II, e si portò in Francia un’intera squadra di maestri pasticceri. Tra questi vi era un pasticcere chiamato Popelini che, da allora, è passato alla storia con il nome pronunciato alla francese, Popelinì.
Il passaparola attraverso i secoli ci racconta che fu lui a inventare la pâte à choux, ovvero quella che all’epoca doveva essere chiamata pâte à chaud, ovvero pasta a caldo (chou in francese significa cavolo, e per questo in tanti credono che, in qualche modo, l’ortaggio possa centrare qualcosa con la storia dell’eclair; ovviamente è un errore, si tratta solo di una corruzione della parola chaud). La preparazione fu chiamata pasta a caldo proprio per il fatto che la prima parte viene fatta ai fornelli.
Fu solo nel diciottesimo secolo, però, che un altro pasticcere – Antonin Carême – pensò bene di affinare la ricetta, e di usare la pâte à choux per creare il moderno eclair. Va peraltro detto che Carême è famoso anche per aver inventato i profiteroles e il croquembouche: insomma, un vero pioniere in pasticceria. Carême usò la pasta a caldo per fare dei pasticcini di forma allungata, li farcì con della crema pasticcera e lì ricoprì con della glassa: d’un tratto, era nato l’eclair.
I religieuse sono quei deliziosi dolcetti di origine francese dalla inconfondibile forma bombata, ottenuti sovrapponendo due bignè (uno più piccolo sopra uno più grande) e decorandoli in modo creativo con ghiaccia reale, panna montata o crema al burro. La decorazione, in genere, ci suggerisce anche con che tipo di crema i bignè sono stati farciti.
Tra i più diffusi nelle pasticcerie francesi ci sono certamente i religieuse al pistacchio.
Uno dei mostri sacri della pasticceria francese. Il Paris-Brest è stato creato nel 1891 per celebrare la corsa ciclistica Parigi-Brest-Parigi e la sua forma a ruota ricorda proprio la ruota di una bici.
I due strati di pasta choux accolgono la crema mousseline (ma anche crema alle nocciole o chantilly) e in guarnizione lamelle di mandorle. La crema mousseline è una crema che unisce burro montato e crema pasticcera con amido di mais: questa preparazione vanta una consistenza maggiore di altre creme e regge bene il peso della pasta choux, senza far collassare il dolce. È un peccato di gola tra più invitanti di Francia!
Sono le tipiche torte in monoporzione che vi lasceranno ammaliati per la loro perfezione.
Ne esistono di svariati gusti a seconda delle stagioni, ad esempio ai lamponi, alla fragola, ai fichi, e sono dei piccoli gioielli di pasticceria da gustare mentre passeggiate.
La mamma di tutte le viennosieries, i classici dolci da forno francesi, è la baguette viennoise, una treccia di pane dolce con gocce di cioccolato. Si trova di varie dimensioni, da piccola a grande come una baguette appunto, ed è comoda da mangiare camminando. È molto morbida e soffice.
Una teoria è che i pasticcini siano stati importati in Francia nel 1839 presso la panetteria viennese, fondata da un austriaco, August Zang. Questi dolci prima realizzati da operai di Vienna sarebbero stati poi realizzati da questo austriaco, che stanco del tassato pane parigino, si sarebbe fatto fornaio, avendo l’idea, nel 1840, di fare l’appetitoso pane del suo paese con la farina d’avena dall’Ungheria.
Un morbido cuore ricoperto da un croccante guscio caramellato ed un profumo inconfondibile di rum e vaniglia. Camminando per le strade di Bordeaux vi basterà seguire questo aroma per trovarvi al cospetto dei Canelés, pasticcino legato indissolubilmente alla bella città francese ed alla sua regione.
Il loro nome sembra derivare dai canaulier, fornai del 1600 che producevano questo pane, detto canaule, con farina e tuorli d’uovo. Secondo altre fonti invece è dovuto allo stampo in rame con il quale venivano, e vengono tuttora, prodotti. In quegli anni vi era la necessità di utilizzare il rosso delle uova che veniva scartato dal processo di chiarificazione del vino Bordeaux. Insieme alle bacche di vaniglia e il rum, prodotti che arrivavano dalle colonie nel porto della città prima di essere commercializzati in tutta la Francia, venne fuori il Canelés come lo conosciamo oggi.
Questo prodotto, realizzato con alimenti riciclati, ottenne un imprevedibile successo tanto che i pasticcieri di tutta Francia cercano in ogni modo di ostacolare la loro produzione vietando ai canaulier l’utilizzo di latte e zucchero nell’impasto. I nostri mastri fornai tennero duro e, finalmente, nel 1755 ottennero il diritto ad usare latte e zucchero riuscendo a diffondere così il verbo dei Canelés nel resto del paese.
Tra le ricette più popolari della pasticceria francese troviamo i macarons. Piccoli e colorati pasticcini composti da due dischi di meringa con un morbido ripieno aromatizzato. Somigliano forse a dei ben più audaci baci di dama.
Possono essere di due tipi. Il macaron lorraine, è una piccola meringa con farina di mandorle che somiglia ad un biscotto. Il più celebre, il macaron de Paris è più complesso e composto da una ganache cremosa racchiusa fra due meringhette che ne riprendono i colori.
Qualunque sia la variante del macaron francese che decideremo di gustare, ci sono alcune regole molto precise che contraddistinguono il dolcetto tradizionale. L’esterno di meringa dev’essere croccante al morso, e avere un interno morbido e cremoso, che con il calore si scioglie in bocca. Tra gli elementi caratterizzanti del macaron francese c’è l’uso fantasioso del colore e la sua forma perfettamente rotonda.
Tra i sapori più popolari, ricordiamo sicuramente il macarons al cioccolato, realizzato con una golosa ganache a base di cioccolato (bianco, al latte o fondente), panna e una noce di burro. Molto popolari sono anche i macaron alla fragola, al pistacchio, al limone, alla vaniglia e alla nocciola.
Condividi su:
Potrebbe interessarti anche
Animi nomadi al servizio di menti curiose.
Non perderti le nostre rubriche, nutriremo la tua sete di conoscenza e la tua voglia di esplorare il mondo.