La baklava o baclava, è un dessert mediorientale ricco di zucchero (o miele) e frutta secca, protagonista della discordia culinaria tra turchi e greci. E’ il tipico dolcetto esposto nelle vetrine della maggior parte delle rosticcerie di kebab. Esiste in molte varianti, tutte con nomi diversi, ma con una cosa in comune: un’inconfondibile dolcezza!
L’origine di questo delizioso dessert è piuttosto controversa e priva di fonti certe. Ciò che è certo è che sia stata il frutto di un incontro tra culture e tradizioni millenarie dei popoli mediorientali. Ciascuno di questi popoli, dai greci ai turchi, dagli arabi agli armeni, afferma di essere stato il primo a fare la Baklava.
Una versione della storia, però, attribuisce l’origine della Baklava agli assiri, antica civiltà della Mesopotamia, menzionato in un libro di cucina mesopotamica sui piatti a base di noce. Questa ricetta affascinò i mercanti e i marinai greci che la portarono nel loro Paese. Dal III secolo a.C. in poi, quindi, la Baklava venne prodotta e servita anche in Grecia. A loro il merito di aver migliorato la ricetta originale creando una sfoglia ancora più sottile: la pasta fillo.
Quando l’impero ottomano, nel XV secolo d.C., iniziò a consolidare la sua egemonia in Medio Oriente, la ricetta della Baklava si diffonde e si arricchisce. Gli arabi preferivano arricchirlo con acqua di rose e cardamomo, mentre gli armeni con chiodi di garofano e cannella. I pasticceri serbi, invece, diventarono famosi per aver creato una Baklava composta da oltre 100 strati di sfoglia.
La Baklava che conosciamo e apprezziamo oggi sembrerebbe essere dunque quella diffusasi durante l’Impero ottomano, a partire dal XV secolo d.C. La ricetta fu perfezionata nelle cucine del Palazzo Topkapi, a Istanbul, divenendo il dolce preferito dai sultani, portato all’interno dei loro harem, considerando pistacchi e miele ingredienti afrodisiaci.
Il Sultano era solito donare vassoi di baklava ai giannizzeri il 15 del mese di Ramadan in una processione cerimoniale chiamata Baklava Alayı, in segno di apprezzamento.
I rapporti tra greci e turchi sono sempre stati spinosi, ma la rivalità relativa alle origini della Baklava è a molti sconosciuta.
Ebbe origine quando, durante una manifestazione, i greci ciprioti presentarono pubblicamente la specialità come dolce nazionale: questo ovviamente adirò i turchi, che ne rivendicarono la paternità a Bruxelles. Nel 2013 l’UE ha riconosciuto la Igp alla Baklava turca di Gaziantep, mettendo temporaneamente la parola fine a questa diatriba. La Baklava turca di Gaziantep èun tipo di baklava il cui ingrediente principale è il pistacchio di Antep (Antep fıstığı) prodotto nella provincia di Gaziantep. La città di Gaziantep è un po’ la Bronte italiana e ha oltre un centinaio di pasticcerie che cucinano quello che per molti è il miglior baklava di tutta la Turchia. La Gaziantep Baklavası è stata il primo prodotto gastronomico turco a ottenere l’ambito riconoscimento.
Ma adesso vediamo la ricetta!
Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 20 minuti
Tempo di cottura: 1 ora
Porzioni: 8
Per la pasta fillo potete regolarvi a seconda delle vostre esigenza preparandola in casa oppure comprando quella già pronta, nel caso non abbiate molto tempo e vogliate velocizzare il più possibile la preparazione del vostro baklava.
Prima di infornare la teglia, consigliamo di tagliare già la sfoglia in rettangolini: in questo modo sarà più semplice, una volta pronto, dividere il baklava turco in porzioni.
Condividi su:
Potrebbe interessarti anche
Animi nomadi al servizio di menti curiose.
Non perderti le nostre rubriche, nutriremo la tua sete di conoscenza e la tua voglia di esplorare il mondo.