Il Bobotie, anche pronunciato bobotjie, è un piatto a base carne di manzo insaporito da spezie come il curry e il peperoncino, tipico della cucina del Sudafrica e della Namibia. L’aggiunta di frutta rende questo piatto ricco e dal sapore ben calibrato.
Il segreto di un buon babotie è la calma: tempi di cottura lunghi, infatti, facilitano l’assorbimento degli odori e dei sapori delle spezie da parte della carne.
Si pensa che questa pietanza debba la sua origine al bobotok, piatto indonesiano a base di carne e crema, preparato in una pentola d’acqua nella quale si aggiungono le uova. Oltre 300 anni fa, infatti, le navi olandesi facevano tappa a Cape Town, di ritorno dall’Asia, prima di tornare in Europa. A poco a poco però cominciarono a fermarsi e costruire. E nel fermarsi e costruire lasciavano parte delle spezie trasportate da Java. Poi iniziarono a portare con sé degli schiavi malesiani che avevano il compito di cucinare per loro.
Dall’influenza fra i “kerriekerrie” asiatici, la cucina nativa sudafricana e quella dei “bianchi europei” è venuto fuori il piatto simbolo di questo paese.
Per anni, con la dominazione inglese e poi le leggi dell’apartheid, il bobotie è stato cancellato dai menù e cucinato di nascosto, a casa o nelle tavole calde malesiane di Città del Capo. Oggi, invece è orgogliosamente presente in molti menù e non può mancare nei ristoranti che fanno cucina sudafricana. È come se questo tortino riuscisse a riassumere popoli così diversi, e a rappresentare in maniera unica una nazione multicoloured. Una dichiarazione di intenti, riuscita, più che una ricetta!
Il Bobotie è conosciuto a Capo di Buona Speranza dal XVII secolo e veniva realizzato con un impasto di carne di maiale e di montone. Oggi è più comune trovarlo cucinato con carne di manzo o di pecora, sebbene la carne di maiale lo renda più asciutto. Il Bobotie viene anche preparato con il curry, che gli conferisce il suo sapore intenso, venendo spesso servito con la salsa sambal. Antiche ricette prevedevano l’aggiunta di zenzero, maggiorana e limone, ma tutti questi ingredienti sono stati sostituiti dal curry, che ha semplificato la ricetta senza troppo variare il risultato. Alcune ricette consigliano di aggiungere la cipolla durante la cottura.
Tradizionalmente veniva aggiunta la frutta secca, come l’uvetta passa o l’uva sultanina, e spesso viene servito con una guarnizione di noci, chutney e banane.
Sebbene non sia un piatto particolarmente speziato, il Bobotie prevede l’aggiunta di ingredienti che rendono il suo sapore corposo e ricco. Per esempio, il sapore della frutta secca contrasta l’aroma del curry. Anche nella presentazione il bobotie è un piatto complesso: lo strato superiore, fatto di uova, controbilancia il pane al latte che lascia il piatto meno asciutto.
Oggi si possono trovare altre nuove ricette nate tra i coloni bianchi in Kenya, Botswana, Zimbabwe e Zambia.
Una variante molto popolare nacque tra i 7000 coloni Boeri situati presso il fiume Chubut in Argentina all’inizio del XX secolo. La ricetta consisteva nel servire il bobotie dentro una zucca per poi cuocerla fino a che diventa morbida. Nel 2009 questo piatto venne scelto dal campione di golf del Masters Golf Tournament 2008, nonché nativo del Sud Africa, Trevor Immelman, come la portata principale per la cena annuale dell’Augusta National. Ogni anno il campione in carica del Masters Golf Tournament, competizione che si tiene ad Augusta, Georgia, ospita il raduno di giocatori e sviluppa un menu che include piatti del proprio paese d’origine.
Tempo di Preparazione: 40 minuti
Tempo di cottura: 1 ora + 20 minuti di riposo
Porzioni: 4
Difficoltà: media
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