Il loro nome significa “frittella” e sono tra i dolci spagnoli più conosciuti nel mondo. Stiamo parlando dei Churros, dolci fritti dalla forma cilindrica, il cui impasto ricorda quello della pasta choux dei bignè.
I Churros sono un’istituzione in Spagna ed in Messico. Di solito vengono consumati come parte di una tarda colazione durante il fine settimana, ma è frequente che vengano preparati in casa e mangiati con la famiglia durante la domenica.
I Churros sono dei dolcetti fritti, solitamente a forma di stella e molto lunghi. La caratteristica forma allungata, snella e affusolata dei churros spagnoli viene conferita loro introducendo l’impasto nella churrera (hurrera). Quest’ultima è una sorta di siringa da pasticcere con una stella a forma di ugello da cui esso viene spremuto direttamente in una pentola colma di olio bollente. Di solito sono prismi nella forma e possono essere diritti, arricciati o attorcigliati a spirale.
Molto spesso sono anche salati e in questo caso vengono venduti per strada dai venditori ambulanti. In Spagna e nell’America Latina, possono essere acquistati anche nei bar per la colazione, insieme ad una tazza di Champurrado (salsa al cioccolato). Ma spesso vengono anche consumati durante il giorno come spuntino!
La storia dell’origine dei churros si divide in due.
La prima narra che i portoghesi si recassero spesso in Oriente e che amassero le tecniche culinarie adoperate in Cina. In uno dei viaggi di ritorno dalla dinastia Ming, portarono via con loro un piccolo segreto, la ricetta della pasta per il You Tiao noto anche come Youzagwei. Tuttavia, poichè in Cina era un crimine capitale condividere conoscenze con gli stranieri, i portoghesi furono costretti a modificare il design di questa pasta che in origine era tirata, dandogli una forma a stella.
La seconda storia attribuisce l’origine del dolcetto ai pastori nomadi spagnoli. Si dice che questi pastori che vivevano sulle montagne, non avevano la possibilità di recarsi in città per acquistare il pane, cosi crearono questa pasta facile da cucinare in padella. Si dice che questa teoria si vera poiché esiste una razza di pecore di nome “Navajo-Churro”, che discende dalle pecore “Churra”, tipiche della penisola iberica che hanno le corna simili a questa pasta fritta. Con il passare dei secoli, i “conquistadores”, hanno portato il delizioso dolcetto in diversi paesi sudamericani: Vebezuela, Argentina, Uruguay, Cile, Colombia, Messico, Cuba e Brasile. Poi ogni nazione modificò il Churro in base hai propri gusti autoctoni, nasce cosi il “Churro relleno”, cioè ripieno di una gran varietà di sapori gustosi, i guava-filled churros tipici della tradizione Cubana, i dulce de leche-filled churro del Messico e i chees-filled dell’Uruguay.
Una delle tradizioni di Madrid è quella di degustare i churros comodamente seduti all’interno dei Las Churrerias ossia locali storici dall’atmosfera suggestiva e affascinante che custodiscono aneddoti e racconti più o meno antichi.
Da Los Galayos, uno di questi frequentatissimi locali madrileni, forse tra i più antichi (risale al 1894), i proprietari avvisano la clientela in questo modo: «Lo churros y las porras se suelen tomar con tiempo y sin prisa!» che tradotto vuol dire «I churros si devono poter mangiare dandosi tempo e senza fretta!».
Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 2 ore
Tempo di cottura: 10 minuti
Porzioni: 4 persone
I churros messicani sono chiamati crullers. La più grande differenza tra loro e i churros spagnoli è l’aggiunta di uova. Se volete trasformare questa ricetta in churros messicani, aggiungi 2 cucchiai di zucchero di canna e 1 cucchiaino di estratto di vaniglia alla farina e battere nel mixer elettrico prima di aggiungere l’acqua calda e l’olio. Battere l’impasto per 2 minuti prima di aggiungere 4 uova, una alla volta, battendo bene dopo ogni aggiunta. Continuare a battere la miscela fino a formare una palla liscia. Seguire la ricetta per formare e friggere i churros messicani.
I churros messicani sono tradizionalmente serviti con il dulce de leche, una salsa al caramello.
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