Home » Faraona alla belga: inevitabilmente con la birra
La faraona alla belga con la birra è una ricetta tipica della cucina internazionale che mette in evidenza come la birra possa essere utilizzata in cucina con realizzazioni interessanti dal punto di vista dei sapori.
La faraona è considerata come selvaggina quindi con le carni più saporite, sode ma tenere dopo la cottura e considerevolmente più pregiate. È molto apprezzata e utilizzata in cucina nella preparazione di ricette impegnative, ma anche per realizzare ricette più semplici. In questo modo si può sempre portare in tavola una deliziosa faraona!
La birra belga è famosa in tutto il mondo grazie alla corposità unica della bevanda, prodotta con metodi innovativi uniti a quelli della tradizione. L’arte della fabbricazione della birra ebbe origine in Mesopotamia nel 9000 a.C. per arrivare poi, nel corso dei secoli, in Gallia. Durante l’epoca medievale, la produzione si spostò dalle abitazioni alle abbazie, centri di sapere per l’agricoltura, l’allevamento e alcuni lavori artigianali fra cui la fabbricazione della birra. Ed è proprio in questa fase che la produzione della birra diventa una vera e propria attività artigianale. Sempre in questo periodo, le abbazie iniziarono a usare il luppolo, che permetteva di preservare la birra garantendone una durata maggiore.
Nei secoli successivi, tra il Cinquecento e il Seicento, furono introdotte più regole per garantire la qualità delle birre. Così, poco a poco, i birrai esportarono esportare le birre al di fuori della regione. Alla fine del XVIII secolo l’Imperatore Giuseppe II fece chiudere le abbazie perché usurpavano i diritti dei birrai. Solo nel XIX secolo si vide l’inizio di un nuovo capitolo della storia della birra con l’introduzione della Pilsner ceca nel 1839, un successo nel mondo delle birre scure velate.
La Prima Guerra Mondiale diede il colpo finale a diversi birrifici belgi poiché le forze di occupazione tedesche confiscarono tini di rame, attrezzatura e veicoli. Con la crisi economica degli anni ’30 e gli effetti della Seconda Guerra Mondiale, molti microbirrifici chiusero, mentre i più grandi consolidavano il mercato nazionale.
Alla fine degli anni ’60 furono riscoperte le birre belghe, dando un nuovo riconoscimento alla cultura birraia. Tra il 1985 e il 2000 iniziarono a sorgere birrifici di medie e grandi dimensioni e furono aperti microbirrifici locali. Attualmente l’industria della birra belga vanta alcune delle marche più conosciute e popolari.
La birra belga è stata anche insignita dell’attestato che la rende “Patrimonio dell’Umanità”.
Infatti, la birra in Belgio è presa talmente seriamente che ogni borgo o paesino ha il proprio birrificio, le proprie associazioni e i comitati di promozione di questo prodotto locale, e organizza eventi e feste che contribuiscono a raccontare questa enorme varietà.
È vero, il Belgio non è l’unico paese produttore di birra, ma la ricchezza e la diversità che potrete trovare qui difficilmente riuscirete a riscontrarla altrove. Da qui la decisione da parte dell’Unesco di includerla nella lista dei patrimoni dell’Umanità.
Attualmente l’industria della birra belga vanta alcune delle marche più conosciute e popolari: dalle birre trappiste alle proposte di birrifici locali e a conduzione familiare, dalle Lambic alle birre fiamminghe bruno-rossastre, dalle brune alle bionde forti fino alle birre belghe luppolate.
Per la faraona alla belga, l’ideale è servirsi di una birra scura o stout. Questa è propriamente adatta al connubio con la faraona in quanto ha un gusto intenso e sapido, quasi torrefatto con un retrogusto prolungato dovuto alla fermentazione del doppio malto. Vediamo la ricetta!
Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 10 minuti
Tempo di cottura: 50 minuti
Porzioni: 4 persone
Se siete insicuri su qualche passaggio, ecco una video ricetta direttamente da Gambero Rosso!
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