Il Gazpacho rappresenta insieme alla Paella uno dei piatti spagnoli più conosciuti nella gastronomia mondiale.
Questa zuppa fredda è apprezzata per la sua freschezza e per il carico di vitamine e sali minerali, che la rendono un mix di benessere e salute ricco di sapore. Può essere consumata sia come pasto principale sia come dissetante aperitivo. Infatti, viene spesso servita in mini porzioni durante le tapas.
Scopriamo insieme la sua storia, le sue caratteristiche e la ricetta originale andalusa!
Le origini del piatto sono incerte, ma è provato che l’antenato della ricetta sia stato ideato nella zona dell’Andalusia. Il nome può essere attribuito all’ellenico kykeon, una bevanda rinfrescante a base di acqua e vino. Un’altra versione vuole che la parola venga dall’ebraico: gazaz, infatti, vuol dire “rompere in piccoli pezzettini”, così come la parola latina caspa, che significa “piccoli pezzi”.
Dopo l’invasione araba di al-Andalus, nell’VIII secolo, alla ricetta ellenica, che faceva da base, furono aggiunti sale e olio d’oliva. Le prime ricette documentate, però, prevedevano solo pane, aceto, olio e spesso aglio, con qualche aggiunta di frutta secca. Il Gazpacho quindi nasce in origine come un piatto poverissimo, contadino, fatto con ingredienti locali per recuperare gli avanzi di pane secco e dare nutrimento e sostanza specialmente nelle giornate calde.
La ricetta del gazpacho moderno, che prevede i pomodori come protagonisti, ma anche i peperoni, è relativamente recente. È nel secolo XIX, infatti, che queste due piante originarie del Nuovo Mondo furono portate in Europa, dove solo nel XVI si avviò la loro coltivazione in massa.
Il Gazpacho affonda le sue origini nella regione dell’Andalusia e poi nel tempo si è diffuso in tutta la Spagna e in Portogallo. È un piatto leggero, perfetto per l’estate perché fresco e anche benefico per la salute grazie alle sue proprietà. Esistono quindi diverse varianti, come tutti i piatti del mondo, in base alle regioni in cui vengono preparate.
Gazpacho andaluso: L’originale e il più conosciuto all’estero. Si prepara con pane raffermo, pomodori, cetrioli, peperone verde, aglio, olio, aceto e sale. Va servito rigorosamente freddo!
Gazpacho toledano: Gli ingredienti sono i medesimi di quello andaluso ma non vengono frullati bensì tritati. Il risultato finale è a metà fra una panzanella e una zuppa.
Gazpacho extremeño: Anche in questo caso gli ingredienti sono sempre gli stessi ma viene in più aggiunto un uovo crudo alla preparazione di verdure. Questo viene legato con dell’olio versato lentamente mescolando secondo lo stesso procedimento usato per la maionese. Si otterrà un gazpacho più chiaro, spumoso e molto ricco. Accompagnato da pane in fette, una volta era considerato piatto unico.
Ajoblanco: Questo gazpacho completamente bianco e senza pomodori è originario di Malaga e viene preparato solo con pane, acqua, aceto di mele, aglio e mandorle. Viene di solito accompagnato con acini d’uva bianca.
Salmorejo: Tipico di Córdoba si prepara con il Pan de Telera, un pane tradizionale a base di grano duro, pomodoro, olio e aceto da cui ottenendo una crema molto spessa guarnita con pezzettini di prosciutto spagnolo e uova sode.
Gazpacho Manchego: le tipologie di Gazpacho di cui abbiamo parlato sinora non vanno confuse in nessun caso con questa ricetta, degno di nota per essere stato addirittura citato nel Don Quijote. Uno o dei componenti principali di questo piatto è la torta cenceña manchega, un pane non lievitato a base di farina di ceci cotto sulle braci. Affonda le sue radici nel meltin pot di culture arabe, cristiane ed ebraiche di cui la zona Castilla-La Mancha è frutto. Il Gazpacho Manchego è uno stufato a base di brodo, con pezzi di coniglio, lepre, pollo o pernice servito in alcune varianti sopra la torta di ceci o con dentro pezzetti di torta di ceci. Il Gazpacho Manchego è conosciuto anche come Galiano, nome con cui Cervantes lo cita nel Don Chisciotte.
Ma adesso vediamo la ricetta del Gazpacho andaluso!
Difficoltà: facile
Tempo di preparazione: 20 minuti + riposo di 2 ore
Tempo di cottura: senza cottura
Porzioni: 4 persone
Si conserva perfettamente 4 – 5 giorni in frigo, potete condirlo al momento con verdure e crostini. Perfetto anche da congelare!
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