I pelmeni sono un piatto tradizionale della Siberia e dell’Europa centro-orientale, una specie di tortellino ripieno di diversi tipi di carne.
Questi tortelli russi hanno bisogno di molta pazienza e molta manodopera per essere preparati. Ecco perchè vengono preparati prima e congelati per essere pronti al bisogno. E sono una riserva di sicurezza in caso di attacco di fame!
Ecco la loro storia e tutti i consigli affinché risultino buonissimi!
I pelmeni sono diventati molto popolari in Russia all’inizio del XIX secolo. In questo periodo gli storici e gli esperti di arte culinaria cominciarono ad additarli nelle loro opere come piatto tradizionale. Si ritiene che le popolazioni confinanti abbiano condiviso con la Russia la ricetta dei pelmeni e che l’influenza della loro cultura gastronomica sia stata graduale e disordinata.
Nelle regioni settentrionali i pelmeni sono comparsi grazie alle tribù ugro-finniche. Anche i popoli asiatici, che vantavano fiorenti rapporti commerciali con la Russia a cavallo tra il XII e il XIV secolo, hanno contribuito con le loro tradizioni. Nella Parte europea e meridionale della Russia i cosacchi del Don amavano offrire gli “uški”, un prototipo dei pelmeni.
Secondo la tradizione, la parola russa “pelmeni” deriva da “pel’jan’” (“orecchio di pane”) che si poi è trasformata in “pel’mjan’” e infine “pelmeni”. Le fonti divergono sull’origine di questa parola che potrebbe derivare dalla lingua komi, da quella udmurta, vogula o dal finlandese.
Queste focaccine, o uški, come le chiamavano allora, sono diventate molto popolari in Siberia grazie alla loro praticità. Gli uomini, quando andavano a lavorare o partivano per la caccia, portavano con sé questo rotolo di carne avvolto nella pasta che si conservava per mesi nelle loro borse da viaggio senza perdere il sapore.
Di questi tempi, ogni paese del mondo, o quasi, ha elaborato una variante locale di questo piatto: nella cucina italiana ci sono i ravioli, in quella europea le kreplach, in quella caucasica i manti e i khinkali, in quella asiatica i jiaozi e i baozi o dim sum, come li chiamano in Europa. Ancora oggi, in Russia, i pel’meni siberiani fatti in casa sono l’archetipo dei pel’meni. Infatti la secolare tradizione della loro preparazione si è preservata solo in Siberia.
Fonte storia: Russia in translation
L’impasto giusto per i pelmeni, è la metà del successo. Non dovrebbe rompersi durante la cottura, ma non dovrebbe neanche essere troppo dura. Per un risultato ideale, è necessario setacciare la farina prima di lavorare l’impasto, in modo che si saturi di ossigeno. E aggiungere un po’ di olio di semi! Lavorate la pasta dei pelmeni per almeno 10 minuti, stendendola e rimettendola poi in una ciotola. Alla fine, deve essere arrotolata in una palla, coperta con della pellicola alimentare o un asciugamano umido e lasciata a temperatura ambiente per 30 minuti. Tutte queste azioni aiuteranno a sviluppare il glutine.
Se volete ottenere dei pelmeni non stopposi, allora la pancetta di maiale (intesa come taglio, non come salume) è la carne migliore per il ripieno. Per opzioni più dietetiche, scegliete spalla o capocollo. Potete preparare in anticipo un po’ di brodo di carne e versarne qualche cucchiaio direttamente nel macinato. Di solito i pelmeni siberiani sono piccoli: hanno le dimensioni di una noce. La percentuale di pasta e ripieno è di 1:1, ma se questa è la prima volta che li fate, è meglio metterci un po’ meno ripieno per non avere problemi nel sigillarli!
Se li avete appena fatti, prima di cuocerli, metteteli almeno un po’ nel congelatore. Non bisogna scongelare i pelmeni prima della cottura. Vanno buttati direttamente dal congelatore nell’acqua bollente, o sarà un disastro.
Adesso vediamo la ricetta!
Difficoltà: media
Tempo di preparazione: 40 minuti + 2 ore di riposo
Tempo di cottura: 8 minuti circa
Porzioni: 80-100 pelmeni
Per l’impasto:
Per il ripieno:
I pelmeni possono essere consumati con o senza brodo e serviti con burro, smetana ed erbette (prezzemolo, aneto, scalogno fresco).
In Siberia si mangiano con aceto acido e senape piccante, nella Russia occidentale si condiscono con burro fuso o panna acida.
Condividi su:
Potrebbe interessarti anche
Animi nomadi al servizio di menti curiose.
Non perderti le nostre rubriche, nutriremo la tua sete di conoscenza e la tua voglia di esplorare il mondo.