Mangia, Prega, Ama è un film del 2010 diretto da Ryan Murphy e tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Elizabeth Gilbert, in cui compaiono attori importanti come Julia Roberts, James Franco e Javier Bardem.
Un viaggio interiore, un percorso di guarigione personale, ma anche un viaggio nel mondo, alla scoperta dei piaceri della vita e della connessione con Dio.
Elizabeth vive a New York con il marito in un superattico: è ricca, giovane e fa il lavoro che ama. Eppure non riesce a dormire la notte, preferendo piangere sul pavimento del bagno per non farsi sentire dal compagno. Si sente in trappola, perché quello che la Società si aspetta da lei, a 32 anni, non è quello che vuole; no, questa vita monotona e già scritta non è ciò che desidera.
Il film racconta il viaggio di riflessione della protagonista per guarire le ferite dovute alla fine del suo matrimonio e dalle dipendenze affettive seguenti, ma soprattutto per ritrovare se stessa. Il suo viaggio dura circa un anno e ha tre tappe: Roma, in cui scoprirà i piaceri del “Dolce far niente”, del cibo e dell’arte; l’India dove, grazie alla meditazione, ritroverà il suo equilibrio e riuscirà a perdonarsi; ed infine Bali, dove l’attende lo sciamano Ketut che le insegnerà a ricostruirsi e ad amarsi di nuovo.
Un viaggio intorno al mondo, che parte dalla caotica New York, dove la protagonista viveva, tra il lussuoso quartiere della V Avenue e il meno elegante East Village.
La prima tappa di Elizabeth è l’Italia, dove soggiorna per quattro mesi. Affitta una casa a Roma, in via dei Portoghesi, si gusta un buonissimo gelato in Piazza Navona alla gelateria San Crispino. Passeggia per gli innumerevoli vicoli del centro, l’immancabile Piazza di Spagna e Villa Borghese.
Presto Liz conosce anche dei nuovi amici con cui apprezzare le bellezze italiane: con loro si ritrova alla Trattoria dal Vecchio Orso, in via Gigli d’ Oro e al Santa Lucia, a Largo Febo. Un luogo che visita è il Mausoleo di Augusto, tra Piazza di Spagna e la riva del Tevere, in cui scrive una delle riflessioni più importanti di questa prima tappa:
Altre scene del film sono state girate a Largo del Pallaro e in una macelleria in via dei Cappellari; ma anche nei dintorni di via della Scrofa, dove abita Liz; infine, nel Palazzo della Scimmia, tra i più caratteristici della «Vecchia Roma». A Napoli le riprese si sono svolte nel quartiere Forcella. Liz, in compagnia della sua amica Sofi, scopre la vera pizza napoletana Da Michele, storica pizzeria situata in una traversa di Corso Umberto I.
Dopo quattro mesi in giro per l’Italia Liz parte per l’India. Le scene sono state girate tra Delhi e Pataudi.
Qui la protagonista trascorre il suo tempo con Richard, un anziano che l’aiuta a intraprendere il cammino della spiritualità con la preghiera e il perdono verso sé stessa.
Il percorso di comunione con Dio di Liz è turbolento, non facile, anzi all’inizio è proprio estenuante. Richard, grazie anche alla sua precedente esperienza, riuscirà a guidarla verso la positività e l’equilibrio.
Dell’India non si vede molto, se non l’Ashram dove Liz va a pregare e dove – soprattutto dopo l’uscita del libro nel 2006 – numerosi europei e americani vanno alla ricerca della loro anima perduta. Le scene sono state girate all’ Ashram Hari Mandir, nella città di Pataudi (regione Haryana).
L’ultima tappa del viaggio di Liz si svolge nell’isola di Bali, in Indonesia; qui lo sciamano Ketut che le aveva predetto il futuro anni prima, l’aiuta a guarire dalla tristezza che ha nel cuore, e a imparare a sorridere e amare nuovamente, grazie anche al fortunato incontro con l’affascinante brasiliano Felipe.
Infatti, dopo aver sanato corpo e spirito con i primi due viaggi, l’autrice approda a Bali, per seguire un altro tipo di meditazione. Ed è qui che incontra, inaspettatamente, l’amore, intenso e travolgente. Un amore che può vivere senza sensi di colpa e timori. Qui Liz impara molto sulla cultura balinese e sulle loro credenze. Nel libro, questo capitolo è, infatti, sì sulla meditazione ma anche un piccolo saggio su Bali.
Ubud è capitale culturale dell’isola, nota per le grandi coltivazioni di riso e i templi indù. Come nel film, qui si ha la possibilità di vedere da vicino i macachi, che proliferano in abbondanza.
Padang Padang beach è una piccola ma splendida spiaggia, a detta di molti un vero e proprio paradiso terrestre. Si raggiunge attraverso una lunga scalinata in discesa tra due enormi pareti di roccia. Nel film è stata scelta soprattutto per il riparo fornito dalle rocce, il panorama mozzafiato e le onde perfette per il surf. Tra le scene girate a Ubud e Padang-Padang Beach , interessante è l’escursione sul Monte Batur; situato al centro dell’isola, è un vulcano attivo di cui si dice che l’ultima eruzione violenta sia avvenuta circa 30.000 anni fa: è di un’incredibile bellezza selvaggia.
Dopo questo anno, Elizabeth torna a casa con il suo nuovo compagno, riprende in mano la sua vita e il suo lavoro e pubblica altri libri. Sembra che la storia si ripeta ma invece tutto è cambiato. L’autrice ha una consapevolezza di sé, di quello che vuole e non vuole che le permette di scegliere liberamente e senza timore la sua felicità.
Un viaggio nel viaggio; un viaggio interiore incorniciato da mete spettacolari. Le pittoresche distese di campi di riso verde e le maestose rovine, incontri con colorati elefanti e le bellezze dell’Italia: la fotografia di Mangia prega ama è maestosa, ben curata e dettagliata come una guida turistica. I luoghi vengono meravigliosamente messi in risalto dalla cura della confezione e dall’insistenza della macchina da presa.
Un film (e un libro) che fa letteralmente venire voglia di saltare su un aereo e, come Liz, iniziare il proprio viaggio… e di ordinare una grande pizza!
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