Home » Shantaram: viaggio nell’India di Gregory David Roberts
Shantaram è un romanzo autobiografico del 2003 scritto dallo scrittore australiano Gregory David Roberts.
Shantaram è la storia schietta e anti-retorica di un latitante, basata sull’esperienza di Roberts, uno scrittore con un passato parecchio turbolento. A causa di problemi familiari divenne dipendente dall’eroina, commettendo inoltre rapine e furti. Condannato a quasi vent’anni di carcere decise di fuggire, rifugiandosi in diversi paesi. Dall’Asia all’Europa, fino a rifugiarsi a Bombay. Qui lavorò come contraffattore di documenti, contrabbandiere e gangster per la mafia Indiana. Al contempo, Roberts aprì un ospedale gratuito per gli abitanti di una baraccopoli. Catturato in Europa scontò la sua pena, diventando in seguito un imprenditore ed uno scrittore di successo.
Shantaram è ispirato proprio alle sue esperienze da fuggiasco nel periodo passato in India.
«La verità è che non esistono uomini buoni o cattivi» rispose. «Sono le azioni a essere buone o cattive. Gli uomini sono soltanto uomini: è quello che fanno o evitano di fare che li guida al bene o al male. La verità è che un istante di amore autentico, nel cuore di qualsiasi persona – il più nobile o il più malvagio degli uomini – possiede lo stesso fine, la stessa evoluzione e lo stesso significato, ed è come una gemma fra i petali di loto della sua passione».
Shantaram è narrato in prima persona da Lin, il protagonista del romanzo. È un detenuto fuggito in maniera rocambolesca da una prigione di massima sicurezza in Australia. La confusione cosmopolita di Bombay (ora Mumbai), pare il posto ideale per nascondersi per un fuggiasco. Le sue strade brulicanti inghiottono chiunque abbia voglia di scomparire. Shantaram è un soprannome che gli dà con grande intuizione la madre del suo migliore amico indiano: in lingua marathi vuol dire “Uomo della pace di Dio“.
Lin si affaccia nella società nascosta di Bombay, tra mendicanti e malviventi, prostitute e santoni, profughi e fuggiaschi di altri paesi. Persone che cercano in questo posto mistico e caotico ciò che non riescono a trovare altrove. Lin cerca di dare un significato alla sua precaria esistenza. L’amore, in qualsiasi forma, può in qualche modo rappresentare l’unica risposta che pare abbia senso. In quel luogo alla fine del mondo, impara a conoscere la cultura indiana e le immani sofferenze della povera gente, affezionandosi a molti di loro e aiutandoli come può. Così, inizia a gestire una clinica in uno dei sobborghi più poveri della città, collaborando, però, nel frattempo, con la mafia di Bombay.
Nel suo futuro ci saranno guerre, omicidi, torture, e una serie di enigmatici e sanguinosi tradimenti.
Sullo sfondo due persone tessono la trama della vita di Lin. Il primo è Khan: padrino della mafia, un santone criminale e filosofo. La seconda è Karla: Musa ispiratrice del protagonista, pericolosa e bella.
Con una linea narrativa semplice e immediata, ma anche con alcuni passaggi brutali, Shantaram, non è solo una autobiografia scritta con grande maestria ed empatia. È anche il tentativo del protagonista di recuperare o iniziare un percorso esistenziale di rinascita, verso la scoperta del vero se stesso. È di cambiare il punto di vista di quei valori che piuttosto che farlo volare gli impediscono di comprendere.
Lim o Shantaram o Greg è una persona semplice e qualunque, con molte timidezze e molte debolezze. In fondo è una persona buona, e si muove nella vita come potremmo muoverci noi nelle sue stesse condizioni, né eroe né mito. Si barcamena tra un destino che non può prevedere e il grande senso di colpa verso di sé e i suoi cari che ha deluso con i suoi crimini e la sua condotta. Come ha scritto qualcuno, Shantaram non è solo un romanzo, ma è un vero e proprio viaggio fatto grazie all’incredibile vita del protagonista.
«Avevo sempre pensato che il fato fosse immutabile: determinato al momento della nascita e fisso come le orbite delle stelle. All’improvviso compresi che la vita è molto più bella e più complessa. La verità è che fortuna e sfortuna non contano, e non importa ciò che stai facendo: puoi cambiare completamente la tua vita con un solo pensiero, con un solo gesto d’amore.»
Emblema della lotta interiore di Lin è Bombay, città dalla doppia, se non triplice, anima. Accanto agli hotel lussuosi e moderni sorgono gli slum, le baraccopoli indiane abitate da centinaia di migliaia di persone. Queste, seppur circondati dal fetore e dalla sporcizia vivono con estrema solidarietà e fratellanza.
Ed è solo abitando nello slum che Lin ritorna a fidarsi del genere umano, a notare nuovamente la sua bontà oltre alla crudeltà e all’egoismo di molti. Il cuore grande degli indiani riuscirà a trovarlo e a sentirlo sulla sua pelle solo tra gli ultimi, tra i più poveri della città.
«L’anima non ha cultura. L’anima non ha nazione. L’anima non ha colore, accento stile di vita. L’anima è per sempre. L’anima è una. E quando il cuore prova un momento di verità, di dolore, l’anima non sa restare immobile. Uno dei motivi per cui abbiamo un terribile bisogno d’amore, e lo cerchiamo disperatamente, è perché l’amore è l’unica cura per la solitudine, per la vergogna e la sofferenza. Ma alcuni sentimenti si nascondono così profondamente nel cuore che solo la solitudine può aiutarti a ritrovarli. Alcune verità sono così dolorose che solo la vergogna può aiutarti a sopportarle. E alcune circostanze sono così tristi che solo la tua anima può riuscire a urlare di dolore.»
Non lasciatevi spaventare dal numero di pagine (ben 1174!). Shantaram conquisterà chi ha voglia di una lettura impegnativa, d’azione, di introspezione… insomma accontenta un po’ tutti. Una fusione tra ricordi e letteratura di viaggio.
Le descrizioni dell’India, inoltre, sono incredibili. Gli odori, il cibo, la cultura del luogo, David Roberts è abilissimo nel farci letteralmente trasportare in quei luoghi lontani. Certamente Shantaram può apparire perlopiù come un libro thriller, ma vi è molta riflessione in esso. Finito di leggere, le sue parole continueranno a ronzarvi in testa per giorni. Ma bisogna lasciarsi andare, abbandonarsi alle mille e diverse emozioni che proverete tra le sue pagine senza giudicare da subito, semplicemente godendosi il viaggio.
Condividi su:
Partendo dalla capitale Delhi, si attraversa il cuore dello storico stato del Rajasthan, alla scoperta delle sue tradizioni e del suo splendido passato fino all’emozionante…
Scopri i dettagli dell'offertaUn viaggio alla scoperta dell’India del Sud: la regione del Tamil Nadu con la sua cultura originale, i suoi templi in pietra e le danze…
Scopri i dettagli dell'offertaPotrebbe interessarti anche
Animi nomadi al servizio di menti curiose.
Non perderti le nostre rubriche, nutriremo la tua sete di conoscenza e la tua voglia di esplorare il mondo.