Thelma e Louise è un film di Ridley Scott, con Susan Sarandon, Geena Davis e Harvey Keitel.
Siamo agli inizi degli anni ’90 e dopo questo film nel cuore di ogni donna nasce una nuova consapevolezza, un nuovo modo di vivere le proprie scelte e lasciare che la propria storia venga raccontata in modo differente, prendendo esempio da queste due protagoniste, icone della vita libera e indipendente.
Ma Thelma & Louise è anche un viaggio on the road che attraversa il cuore profondo dell’America più autentica tra praterie, canyon e deserti, paesaggi affascinanti che diventano co-protagonisti di questo film indimenticabile.
Tutto parte da una decisione presa d’impulso dalle due amiche, per evadere dalla routine quotidiana: partire per un weekend a bordo della Ford Thunderbird di Louise.
Durante questo viaggio, in cui le due vogliono solo divertirsi, Thelma riceve le attenzioni di un uomo che tenta di violentarla. Questo evento fa crollare il fragile castello di carte che le due si sono costruite intorno: parte da questo momento il vero viaggio delle due donne che le porterà all’abbandono dei preconcetti piccolo-borghesi che le tengono in trappola.
“Quando una donna piange in quel modo non si sta divertendo affatto”
Questo dice Louise quando trova l’amica e la salva. Dopo, presa dalla rabbia, ascoltando le frasi ignobili di quello sconosciuto che ha tentato di violentare Thelma, spara. Da questo momento il loro ruolo cambia: diventano giustiziere delle donne oppresse dal Maschio Dominante.
Le due fuggono, perché colpevoli, dimostrandosi ancora legate a quella mentalità sessista in cui sono nate e cresciute, quella in cui non hanno diritto di essere ascoltate, capite o anche solo amate. Thelma voleva divertirsi, “se l’è cercata”, questo diranno tutti, come dice anche Louise all’amica per convincerla a fuggire.
Le due amiche iniziano il loro vero viaggio, macinando chilometri come i pregiudizi a cui sono abituate. Si spogliano di tutto ciò che erano state fino a quel momento, dimenticandosi sempre di più di quell’immagine di brave donne servili voluta dalla società.
La dolce e fragile Thelma dal candido vestito bianco strappato dal violentatore è cambiata, lascia il posto a una Thelma più forte in jeans e maglietta nera. Non dipende più dall’amica Louise, ma prende parte all’azione, come per la rapina nel piccolo supermercato. La spigolosa Louise smette i panni della forte a tutti i costi per mostrare le proprie debolezze (“Non farmi domande, così non ti dirò bugie”).
Quella di Thelma e Louise è una fuga verso libertà, e tutto porta inevitabilmente alla scelta che le due amiche compiono nella scena finale.
Quel “volo”, quel salto nel vuoto da senso a tutte le vicissitudini passate, è la perfetta conclusione del percorso di raggiungimento della consapevolezza.
Circondate dalla polizia, impossibilitate a fuggire, le due sono davanti ad un bivio: consegnarsi e passare la vita in prigione o lanciarsi nel vuoto. Tornare indietro vorrebbe dire cancellare tutti i progressi, rientrare a casa del padrone, rivestire i vecchi panni di sottomesse, e dimenticarsi di aver lottato per qualcosa per cui c’è ancora tanto, troppo da fare.
Ma Thelma e Louise non sono più disposte a essere vittime, non più.
Emblema dell’importanza della difesa delle donne, il film si fa carico di dimostrare quanto possa costare la libertà e quanto sia difficile raggiungerla, ma anche come certi comportamenti e preconcetti maschili possano penalizzare le donne nella vita di ogni giorno.
Praterie, canyon e deserti. Questi paesaggi affascinanti sono quasi co-protagonisti del film: non fanno semplicemente da sfondo alla fuga delle due amiche, ma ne esaltano e amplificano vicende ed emozioni.
Chiunque abbia visto Thelma & Louise avrà sognato di fare un bel viaggio, per immergersi nella suggestione di quei paesaggi indomiti.
La storia di Thelma e Louise avviene nel sud degli Stati Uniti, tra l’Arkansas, l’Oklaoma, il Colorado e l’Arizona: territori di ampi spazi, pianure infinite, terra rossa e strade polverose (anche se in realtà, la maggior parte del film è stata girata in California – nei dintorni di Los Angeles).
Partono dall’Arkansas in direzione dell’Oklaoma e le scene che replicano i loro paesaggi verdeggianti sono state girate intorno alla zona di Gorman e nella Lockwood Valley, novanta miglia a nord di Los Angeles.
Nella storia il viaggio di Thelma e Louise continua nel profondo sud, quello reale invece passa per Bakersfield, in una valle desertica della California centrale, e poi prosegue a sud ovest, tra i campi sterrati e le piattaforme petrolifere di Taft.
Il bar dove avviene il tragico evento che da vita all’intera storia è un bar di Long Beach, a sud di Los Angeles, mentre il motel dove le due amiche si imbattono nel personaggio interpretato da un giovane Brad Pitt è il Vagabond Inn, e si trova a Los Angeles, vicino al campus dell’Università della California. Qualche ripresa del film è stata realmente girata in Colorado, ma la maggior parte delle location utilizzate sono quelle di Los Angeles e dintorni.
L’ultima scena, l’iconica scena del salto nel vuoto, nella finzione cinematografica, accade nel Grand Canyon, nella realtà al Dead Horse Point, nel deserto dello Utah. Ci troviamo nel cuore del Colorado Plateau, la parte più arida, calda e assolata dello Utah, con paesaggi strepitosi di arenaria rossa modellata dall’acqua e del vento. La scelta di questo luogo è tutto fuorché casuale: una leggenda narra che che il nome di quel posto, Dead Horse Point, sia legato a un gruppo di cavalli selvaggi che, imbrigliati dall’uomo, si ribellarono, buttandosi tutti insieme nel canyon, preferendo la morte alla mancata libertà. Esattamente come le eroine del film.
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