Intorno alla metà degli anni trenta del secolo scorso la Confraternita del Santissimo Sudario decise di organizzare alcuni dei numerosi e preziosi reperti sulla Sindone raccolti nei secoli in una mostra permanente che venne inaugurata il 4 giugno 1936 alla presenza dell’Arcivescovo di Torino, card. Maurilio Fossati.
Il 15 aprile 1998 il Museo venne inaugurato nella nuova ed attuale sede, la cripta della chiesa del SS. Sudario, alla presenza del card. Giovanni Saldarini, Arcivescovo di Torino. Il museo propone un’informazione completa sulle ricerche sindonologiche dal ‘500 ad oggi cogliendone gli aspetti storici, scientifici, devozionali e artistici.
Un’ala è dedicata ad un percorso scientifico che illustra l’evoluzione delle ricerche iniziata oltre un secolo fa, nel 1898. Da allora numerosi ricercatori di varie discipline hanno tentato di “leggere” la Sindone e la sua immagine, per cercare di svelarne i misteri. Le indagini scientifiche, che vengono documentate nel Museo, culminano nella stupefacente immagine tridimensionale del volto dell’Uomo della Sindone elaborata nel 1978 dall’equipe guidata da Giovanni Tamburelli.
Ampio spazio è dedicato ad ulteriori studi: sul tessuto e la sua tessitura, sulle microtracce (pollini, sangue, aloe, mirra, aragonite…), sulle indagini medico-legali, sulle impronte delle monete lasciate sul Lenzuolo, sull’analisi iconografica.
L’altra parte del museo (il percorso storico) traccia la storia – quella ipotetica e quella certa – della Sindone e della sua venerazione a partire dalla seconda metà del XV secolo, quando il Lenzuolo divenne proprietà di Casa Savoia. Di particolare valore e significato è la cassetta utilizzata per il trasporto definitivo della Sindone a Torino nel 1578.
Gioiello del museo è la cinquecentesca teca in argento e pietre dure che ha conservato la sindone a partire dalla fine del ‘500 fino al 11 aprile 1997, il giorno dell’incendio della cappella del Guarini nel Duomo di Torino.
Nella sezione fotografica è conservata l’intera serie delle fotografie ufficiali della Sindone, tra cui le prime fotografie scattate da Secondo Pia nel 1898, quelle di Giuseppe Enrie del 1931, la prima immagine a colori di Giovanni Battista Judica Cordiglia del 1968, le fotografie scientifiche dello STURP del 1978, quelle di Gian Durante del 1997, 2000 e 2002 e le fotografie digitali in alta definizione di Hal9000 del 2008.
La visita è preceduta da un breve video in cinque lingue che accoglie i visitatori e propone la lettura analitica dell’immagine sindonica
Dove si trova il museo:
Il museo della Sindone è situato in Via San Domenico n. 28, e dista circa dieci minuti a piedi dalla Cattedrale (vedere piantina a lato)
La visita al Museo si effettua con l’ausilio di audioguide in cinque lingue (italiano, inglese, tedesco, francese, spagnolo).
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