Dal 1° maggio l’Italia torna libera dalle restrizioni per combattere il Covid-19.
Non bisognerà più esibire il green pass (ad eccezione delle strutture sanitarie) e non sarà più necessario il modulo Plf (il «Passenger locator form») per chi arriva nel nostro Paese dall’estero. Era una richiesta a lungo sollecitata dal ministro del Turismo, Massimo Garavaglia e dal mondo turistico incoming.
Il modulo, entrato in uso diversi mesi fa, era stato abbandonato nelle scorse settimane da diverse destinazioni, che aveva alleggerito i turisti in arrivo di questo adempimento burocratico.
Per l’ingresso in Italia fino al 31 maggio resta comunque in vigore la normativa europea, che prevede il tampone rapido per chi non ha il green pass.
Ma il documento firmato da Speranza, come sottolinea corriere.it, interviene anche su diverse questioni che riguardano direttamente o indirettamente il mondo del turismo. Tra queste, l’utilizzo del green pass, il cui utilizzo di fatto viene relegato a pochi contesti.
Il green pass dovrà essere esibito solo per l’accesso alle strutture sanitarie. Non servirà più invece per negozi, uffici, bar, ristoranti, cinema, eventi, congressi, centri benessere, feste e discoteche.
Anche l’uso delle mascherine era finito nel mirino del travel. Su questo tema, infatti, venivano sottolineate le differenze tra la stringente normativa italiana e quella di altri competitor sul piano turistico. Di fatto, da domenica prossima la ffp2 sarà necessaria per salire sui mezzi pubblici, compresi navi, traghetti e aerei, autobus (anche a noleggio con conducente), treni interregionali, Intercity, Intercity Notte e Alta Velocità. Dovrà inoltre essere indossata per andare al cinema e a teatro, oltre che in occasione di eventi e competizioni sportive. Non saranno invece necessarie in discoteca.
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