Home » Viaggi all’estero: cosa cambia con la nuova ordinanza
cambiano le regole per il rientro in Italia: tampone per i vaccinati e, in aggiunta, quarantena di cinque giorni obbligatoria per chi non è vaccinato. Questa è la grossa novità contenuta nella nuova ordinanza del Ministero della Salute, firmata il 14 dicembre.
Una stretta necessaria e urgente, secondo il ministro della Salute Roberto Speranza. La nuova ordinanza sui viaggi all’estero, in vigore dal 16 dicembre al 31 gennaio 2021, prevede infatti che le persone che hanno soggiornato o transitato, nei 14 giorni antecedenti, in uno o più Stati o territori dell’elenco C (quindi, Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia – inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte -, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo – incluse Azzorre -, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna – inclusi i territori in continente Africano -, Svezia, Ungheria, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco), possano rientrare in Italia alle seguenti condizioni:
• esibire al momento dell’imbarco il Passenger Locator Form;
• presentare il Green Pass europeo o certificazione equipollente;
• presentare l’esito negativo di un test molecolare effettuato nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale o di un test antigenico effettuato per mezzo di tampone nelle 24 ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale.
Chi non è vaccinato, inoltre, oltre a presentare l’esito di un tampone negativo, deve osservare 5 giorni di isolamento fiduciario presso l’indirizzo indicato nel Plf, con l’obbligo di sottoporsi a un test antigenico o molecolare a fine quarantena.
Non cambiano invece le regole per chi rientra in Italia dopo un viaggio in uno dei Paesi extraeuropei dell’Elenco D, ma cambiano gli Stati ammessi: Argentina, Arabia Saudita, Australia, Bahrein, Canada, Cile, Colombia, Emirati Arabi Uniti, Giappone, Indonesia, Israele, Kuwait, Nuova Zelanda, Perù, Qatar, Ruanda, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (compresi Gibilterra, Isola di Man, Isole del Canale, basi britanniche nell’isola di Cipro), Repubblica di Corea, Stati Uniti d’America, Uruguay, Taiwan, Regioni Amministrative Speciali di Hong Kong e Macao. A partire dal 16 dicembre, quindi, non è più possibile viaggiare per turismo in Giordania, Kosovo, Singapore e Ucraina, mentre si aggiungono Argentina, Colombia, Indonesia e Perù (ricordiamo di verificare che questi Paesi siano aperti al turismo).
Oltre a Pfl e Green Pass, per il rientro in Italia bisogna presentare un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle settantadue ore precedenti l’ingresso in Italia (se test molecolare) o ventiquattro ore (se test antigenico). Il termine è ridotto a quarantotto ore per il test molecolare dal Regno Unito (24 ore per test antigenico).
In caso di mancata presentazione del certificato di vaccinazione è comunque possibile entrare in Italia, ma è fatto obbligo di sottoporsi a test molecolare nelle 72 ore precedenti l’arrivo o test antigenico nelle 24 ore precedenti l’arrivo (termine ridotto a 48 ore per il test molecolare in ingresso dal Regno Unito). E di sottoporsi a quarantena per un periodo di cinque giorni, al termine dei quali è obbligatorio effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico.
Con l’Ordinanza del 14 dicembre 2022, il Ministero della Salute conferma che, se si proviene da Canada, Giappone o Stati Uniti, è possibile entrare in Italia anche con una certificazione di guarigione rilasciata dalle Autorità sanitarie locali, senza sottoporsi a isolamento. Bisogna però dovrà presentare: Passenger Locator Form debitamente compilato; certificato di vaccinazione o di guarigione, rilasciato dalle Autorità sanitarie locali competenti; risultato negativo di test molecolare condotto con tampone nelle 72 ore precedenti l’ingresso in Italia, o test antigenico condotto con tampone nelle 24 ore precedenti l’ingresso in Italia.
È dunque durato giusto il tempo dell’estate la libertà di viaggiare all’interno dei Paesi dell’Unione Europea esibendo solo il Green Pass.
Spaventa, d’altronde, il diffondersi della variante Omicron nel Vecchio Continente. Tanto che il presidente del consiglio, Mario Draghi, ha dichiarato: “C’è la variante Omicron che ha una capacità di diffusione nettamente superiore e ci vede in una situazione, almeno fino ad oggi, relativamente favorevole. In Italia è minore dello 0.2 per centro. In altri paesi Europei, ad esempio la Danimarca, invece è molto diffusa; nel Regno Unito è diffusissima. Perciò si è deciso di adottare la stessa pratica per chi arriva oggi in Italia dal Regno Unito: per entrare basta un tampone, non credo ci sia molto da riflettere su questo”.
Una prima, indiretta, risposta alle voci di dissenso sollevate dalla Commissione Europea: il portavoce Christian Wigland ha ricordato l’impegno a mantenere un approccio coordinato tra i Paesi dell’Unione Europea, comunicando con 48 ore di anticipo l’introduzione di restrizioni supplementari a quanto già previsto dal Certificato Covid-19 Eu.
Lo stesso regolamento, d’altronde, prevede che “gli Stati membri dovranno astenersi dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato COVID digitale dell’UE, a meno che esse non siano necessarie e proporzionate per tutelare la salute pubblica. In tal caso, ad esempio in risposta a nuove varianti che destino preoccupazione, lo Stato membro in questione è tenuto ad informare la Commissione e tutti gli altri Stati membri e giustificare tale decisione”.
L’Italia blinda i confini in vista delle vacanze natalizie. Ma non è sola. In serata anche la Grecia ha annunciato che richiederà il tampone a chi arriva dall’estero. Mentre il Portogallo è stato il primo, a metà autunno, a scegliere di imporre un tampone anche ai vaccinati in arrivo da altri Stati UE.
Altri Paesi membri seguiranno l’esempio dell’Italia? Presto per dirlo. Se si ha in programma una vacanza fuori dai confini italiani per Natale e Capodanno, il consiglio rimane lo stesso degli ultimi mesi: prima di partire, consultare la scheda del Paese sul sito della Farnesina, ViaggiareSicuri.it e guardare la mappa interattiva dell’Unione Europea, ReOpen Eu, con tutte le regole e le restrizioni in vigore negli Stati membri.
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